«Nessun divieto è indicato per la passeggiata lungolago»

Baselga di piné. Le minoranze del consiglio comunale di Baselga hanno da togliersi qualche sassolino dalla scarpa in merito alla situazione dei percorsi attorno al lago della Serraia. In una nota...



Baselga di piné. Le minoranze del consiglio comunale di Baselga hanno da togliersi qualche sassolino dalla scarpa in merito alla situazione dei percorsi attorno al lago della Serraia. In una nota scrivono, infatti, che «dopo diciannove mesi da Vaia il giro al lago di Piné non è ancora ufficialmente aperto al transito di residenti e turisti». E aggiungono che «il fatto che turisti e residenti continuino a fare il giro al lago probabilmente è dovuto alla mancata sorveglianza e alla scarsa efficacia delle misure adottate per impedirne il transito. Le barriere sono da un lato aperte e dall’altro aggirate da mesi, senza nessun cartello di divieto o ordinanza (solo su un lato un cartello stradale di pericolo generico) e il transito, che avviene alla luce del sole, risulta sia sempre stato tollerato dalle autorità competenti». E sottolineano quindi che «lo stato delle cose è esattamente il medesimo da mesi e non ci risulta ci siano “ribelli” che hanno spostato transenne o quant’altro per passeggiare attorno al lago nel tratto sotto al colle di Costalta. Se è vero che la protezione da crolli, rotolamenti, erosioni che possono coinvolgere la sottostante viabilità deve essere una priorità, forse non era il caso di tollerare il transito di pedoni per più di un anno». Poi le minoranze consiliari entrano nel merito del progetto di ripristino dell’area lungo il lago che venne devastata dalla tempesta Vaia. «I tempi, che per un progetto di questa entità appaiono estremamente lunghi, sembra inopportuno far entrare in gioco Covid: l’aggiornamento dei Piani di sicurezza, previsto per tutti i progetti e cantieri in corso, comporta un aggiornamento documentale e di procedure che richiede un impegno di una-due giornate lavorative di un professionista e che poco incidono su 19 mesi. Inoltre, amara ironia della sorte, 2 mesi prima di Vaia crollava il ponte di Genova: con ben maggiori criticità siamo ormai prossimi all’apertura (prevista a luglio) di un opera in tutti i suoi passaggi (progetto, iter autorizzativo, gara d’appalto, demolizione, costruzione). Viene il dubbio che il nostro non sia stato inquadrato davvero come intervento urgente e di pubblica utilità».













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