“NeMo” sta per sbarcare nelle corsie del Villa Rosa
La sanità che cambia. L’Azienda sanitaria ha avviato la procedura che porterà all’apertura del centro per la cura delle malattie neuromuscolari nell’ospedale riabilitativo
Pergine. Più vicino il centro clinico NeMO nella struttura di Villa Rosa, l’ospedale riabilitativo di Pergine. Di NeMO (acronimo di Neuro Muscular Omnicentre) si era parlato per la prima volta nel giugno scorso: la realizzazione dentro Villa Rosa di un centro per la cura delle malattie neuromuscolari era stata prospettata con la Fondazione Telethon. Poi, nel dicembre, dopo il cambio di governo a Trento, una nuova conferma e la conclusione del percorso che era stato positivamente intrapreso dalla precedente amministrazione provinciale, per dotare il Villa Rosa di una «funzione innovativa nell’ambito della riabilitazione intensiva ad alta specializzazione».
Il via libera a dicembre
L’Azienda provinciale per i servizi sanitari, appunto in dicembre dava risposta (positiva) all’incarico ricevuto di definire una proposta di programma di sperimentazione gestionale per attivare un centro dedicato alle patologie neuromuscolari al Villa Rosa. Si trattava in sostanza di un’integrazione della realtà esistenti e quindi di affiancare un’alta specializzazione all’attività clinica e riabilitativa in regime di degenza ordinaria e di day hospital, ambulatori dedicati alle malattie neuromuscolari, servizio di consulenza e diagnosi genetica, e in continuità con il progetto Ausili anche con convegni, formazione specifica eccetera. Infine, il 2 gennaio scorso, il presidente Fugatti con l’assessore Stefania Segnana aveva fatto visita al Villa Rosa proprio per parlare di NeMO, con la direttrice Nunzia Mazzini (da qualche giorno in pensione) a illustrare la situazione. In quella sede erano venute le assicurazioni di Fugatti che ieri ha confermato di voler «concretizzare un percorso che si concluderà con l’apertura a Villa Rosa del nuovo centro multidisciplinare specializzato in malattie neuromuscolari».
Mandato all’Apss
All’Azienda sanitaria provinciale è stato dato mandato di definire modalità e tempi di un progetto che interesserà in primo luogo la comunità di circa 600 persone residenti nella nostra regione, affette da malattie neuromuscolari che sono costrette a curarsi altrove, offrendo loro una più che adeguata risposta sul territorio e costituendo al contempo un centro di eccellenza attrattivo per utenti di altre Regioni.
Una vittoria
«Per noi è comunque una vittoria far nascere un luogo che si prenda cura della nostra gente», ha detto Fugatti che ieri insieme alla giunta provinciale, si era incontrato con la presidente della fondazione Telethon al centro NeMO di Milano, che ha sede all’interno dell’ospedale Niguarda, incontro al quale avevano partecipato anche il dirigente del Dipartimento sanità Giancarlo Ruscitti e il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon. «Ha un grande significato - ha aggiunto l’assessore Stefania Segnana - non solo per le prospettive occupazionali del settore medico e infermieristico, ma anche nell’offrire una risposta sia in termini di accoglienza che di ospitalità agli ammalati e ai loro familiari».
Solo quattro sedi in Italia
Il nuovo centro clinico ad alta specializzazione è pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari come la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), le distrofie muscolari e l’Atrofia muscolare spinale (Sma). In Italia esistono quattro sedi. Villa Rosa è stato individuato come avente caratteristiche coincidenti con le esigenze del Centro Clinico NeMO ed è una struttura che può fare la differenza per la riabilitazione di malati con patologie altamente invalidanti, con un grave impatto sociale e caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenziali per le quali, purtroppo, al momento non c’è possibilità di guarigione.
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