Nel mirino delle doppiette oggi ci sono 585 ungulati 

Prende il via la stagione venatoria: si possono abbattere 534 caprioli e 51 cervi all’interno delle Riserve dell’Alta Valsugana. Caso cinghiali: sono 33 i capi uccisi


di Roberto Gerola


PERGINE. Più caprioli e cervi da abbattere nella prossima stagione venatoria, rispetto all’anno scorso. La stagione è iniziata oggi all’alba. Questa la situazione relativa a livello di consulta e quindi delle dodici Riserve che in gran parte sono comprese nell’Alta Valsugana. Si parla di 585 ungulati tra caprioli e cervi. In particolare, i caprioli sono 534 mentre i cervi sono 51. L’anno scorso, i capi da abbattere erano in totale 525 (487 caprioli e 38 cervi). I 585 capi sono stati suddivisi tra le quattro riserve della valle dei Mocheni, le tre riserve pinetane, le quattro del Perginese (comprendendo anche Vignola e Falesina) più Tenna. Per quanto riguarda l’abbattimento dei cervi, quest’anno, la consulta con a capo il presidente Andrea Fontanari, non ha fatto distinzioni: in ogni Riserva (ad esclusione di Tenna) sono da abbattere 4 cervi; i restanti 7 sono da ridistribuire. In totale sono dunque 44 più 7. La differenza, per ogni riserva, è stato anche stabilito il tipo di cervo da abbattere: 1 maschio di prima classe, 1 femmina e 2 piccoli. I sette capi verranno assegnati alle Riserve che per prime completano correttamente il piano di abbattimento come prevede il regolamento della Consulta. Una sorta di premio. Altre regole: devono essere abbattute almeno 27 tra femmine e piccoli per non incorrere in penalità e al massimo sono 11 i “palcuti” abbattuti.

I caprioli hanno una gestione differente. 33 i capi assegnati a Baselga (14 maschi, 10 femmine e 10 piccoli); 58 a Bedollo (21 m, 18 f e 18 p); 20 a Falesina (8 m, 6 f e 6 p); 61 a Fierozzo (23 m, 19 f e 19 p); 47 a Frassilongo (18 m, 15 f e 15 p); 52 a Miola (20 m), 16 f e 16 p); 33 a Palù del Fersina (13 m 10 f e 10 p); 72 a Sant’Orsola (27 m, 22 f e 22 p); 15 a Tenna (5 m, 5 f e 5 p); 26 a Viarago (10 m, 8 f e 8 p); 26 a Vignola (10 m, 8 f e 8 p); la Riserva di Pergine è quella con più caprioli (ha anche più iscritti oltre che un territorio vasto): 91 capi (35 maschi, 28 femmine e 28 piccoli). C’è da dire che per la Riserva di Pergine, i prelevamenti di piccoli e femmine di capriolo saranno dell’80%.

Per quanto riguarda l’abbattimento dei camosci, i numeri sono i linea con quelli dell’anno scorso con Pergine ad esempio ad avere un solo capo (generico).

Interessante invece l’abbattimento dei cinghiali. Questo tipo di selvaggina rappersenta sempre un problema per le coltivazioni, gli orti, i prati eccetera. Il rettore Giuliano Andreatta (di Pergine) fa sapere che il dato più recente parla di 33 capi abbattuti, 29 tra maggio e giugno ed altri quattro recentemente. Altro aspetto che in passato è sempre stato molto negativo e che quest’anno è migliorato, è quello relativo agli ungulati trovati morti o uccisi sulle strade. Dagli oltre 40 registrati l’anno scorso, si è scesi a una quindicina, finora. Gli ultimi capi morti investiti sono stati registrati al Doss dela Roda, a Nogaré e a Tenna.













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