Modernità che poggerà sulle pietre del vecchio caseggiato
BASELGA DI PINÉ. Il Rifugio Tonini sarà rifatto utilizzando molto del materiale recuperato dal rogo che l’ha distrutto e il manufatto, categoria C, rispetterà le caratteristiche dei nuovi rifugi Sat....
BASELGA DI PINÉ. Il Rifugio Tonini sarà rifatto utilizzando molto del materiale recuperato dal rogo che l’ha distrutto e il manufatto, categoria C, rispetterà le caratteristiche dei nuovi rifugi Sat. Il progetto, che è passibile ancora di modifiche, prevede un ampio ristorante, con grandi vetrate che permettono agli ospiti di godere del bellissimo panorama, con circa 60 coperti e con i locali di servizio, cucina e dispensa molto più ampi, situati sul lato destro, per chi guarda il progetto. Questi disporranno anche del magazzino con arrivo diretto della teleferica. Sul lato sinistro, l’entrata e un’ampia zona riscaldata riservata al deposito di zaini, bastoncini e altro. Sul retro dell’edificio, le due toilette e la scala che porta al primo piano con le camere, due da sei posti e tre da quattro posti, i servizi e una saletta per riunioni e didattica. Sono previsti due manufatti tecnici interrati una grande cisterna, inserita sul lato destro dell’edificio, come deposito dell’acqua e sempre sullo stesso lato la centrale termica e idraulica posizionate volutamente all’esterno al fine di evitare possibili danneggiamenti futuri. Una trincea coperta verso monte permetterà di accedere ai servizi, anche, con grandi nevicate. E’ stata predisposta anche una piazzola per l’atterraggio di elicotteri. L’edificio poggerà su una base di calcestruzzo e il basamento sarà costruito con le pietre ereditate dal vecchio rifugio. La copertura laterale sarà in larice, mentre il tetto sarà rifinito in alluminio preverniciato con spioventi molto accentuati per permettere lo scarico della neve e una serie di pannelli fotovoltaici e solari.La parte finanziaria sarà coperta utilizzando i 720mila euro della polizza Itas, 50mila di sovvenzione del Cai, i fondi raccolti dalle tante iniziative di solidarietà e da un finanziamento provinciale per la parte restante dei costi. (g.s.)