FRASSILONGO. Ultrasettantenni e neo nati con le rispettive famiglie in un’unica grande festa che ha allietato la comunità di Frassilongo nel pomeriggio di domenica scorsa. Solitamente si trattava di una semplice seppur significativa “Festa dell’anziano” che il Gruppo alpini di Frassilongo organizzava poco prima di Natale per far ritrovare appunto gli anziani fra di loro con panettone, dolci, vino e aranciata. Quest’anno alpini, pompieri, Pro Loco e Comune hanno unito le generazioni facendo incontrare i più anziani con i più piccoli in occasione di una simpatica iniziativa che il Comune con il sindaco Bruno Groff aveva iniziato fin dal 2005: consegnare 1.000 euro alle famiglie con bimbi nati l’anno precedente. Così, quest’anno, sono stati quattro e tutti maschi i bimbi che hanno ricevuto 1.000 euro. Sono Lysander, Nicolas, Elìa e Brayan che si è presentato con il fratellino Thomas classe 2017. Tutti con i rispettivi genitori naturalmente. La festa si è svolta nella sala pubblica del centro polivalente con un folto gruppo di partecipanti anziani appunto, ma anche esponenti delle associazioni coinvolte: Alpini con Walter Eccel, Pro Loco con Andrea Eccel, pompieri con Maurizio Paoli, e il sindaco Bruno Groff con il vice Giorgio Zanei.

«Questo dono ai bambini - ha detto Groff - vuole essere un piccolo contributo che il Comune dà alle famiglie, ritrovando un’iniziativa promossa a Roma. Vuole essere anche un incentivo simbolico ma comunque utile ma soprattutto una festa di presente e futuro». La comunità di Frassilongo, a fine dicembre 2016, contava 344 residenti, 6 in più rispetto all’anno precedente.

Il pomeriggio ha registrato anche una illustrazione con fotografie e filmato di quanto è stato fatto (dagli alpini in collaborazione con le altre associazioni) durante l’anno. Si è parlato soprattutto del monumento che ricorda i Caduti (individuati dopo attente ricerche storiche) di Frassilongo nella Grande Guerra e nella seconda guerra mondiale. Monumento che segue quelli realizzati a Kamaovrunt, Roveda e Fornaselle (Fravort) che ricorda i 14 soldati austriaci morti sotto una slavina. (r.g.)