Levico, la presidente del consiglio lascia 

Silvana Campestrin ha già comunicato a sindaco e conferenza dei capigruppo le proprie dimissioni anche da consigliere


di Luigi Carretta


LEVICO TERME. L’amministrazione comunale di Levico Terme perde un altro dei suoi membri, e anche stavolta si tratta di un pezzo davvero pesante dello scacchiere politico che sostiene l’attuale giunta. Con una mossa inaspettata, dato che nulla era sino ad ora emerso sulle sue intenzioni in merito, la presidente del consiglio comunale Silvana Campestrin ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni sia dalla carica che ricopre all’interno del consesso comunale sia da consigliere, abbandonando quindi definitivamente l’assemblea. La decisione sarà ufficializzata domani sera nel corso della riunione, già fissata da tempo, del consiglio comunale della cittadina termale sebbene la dottoressa Campestrin abbia deciso di seguire i canoni della assoluta correttezza istituzionale e darne quindi prima comunicazione al sindaco, e poi alla conferenza dei capigruppo. Il necessario passaggio in consiglio quindi formalizzerà una decisione che peraltro Campestrin valutava da tempo.

Alla base della decisione motivazioni prettamente politiche che si sono focalizzate innanzitutto sulla vicenda del Piano generale di tutela degli insediamenti storici, meglio noto come Pgtis, e che come già scritto dal Trentino negli scorsi mesi l’amministrazione levicense ha difficoltà a varare e la cui approvazione definitiva è stata più volte rinviata.

«Le mie motivazioni non sono assolutamente basate sulle scelte di ordine urbanistico che sono state fatte dall’amministrazione, dato che io non sono un tecnico - tiene innanzitutto a precisare Campestrin - ma piuttosto di ordine politico su un sistema di gestione amministrativa in cui ormai fatico a riconoscermi. E ormai la situazione legata all’approvazione di questo piano urbanistico ha richiesto talmente tanto tempo che l’anno e mezzo che rimane non permette a mio avviso di potere fare interventi ponderati».

Nessuna critica o riferimento a dissapori personali quindi, ma unicamente una valutazione complessiva di quanto fatto, e come, sino ad ora e la decisione di marcare la propria distanza con un metodo in cui non ci si riconosce più. Peraltro Silvana Campestrin, in politica da anni ed eletta tra le fila del Patt è stata sino a ora apprezzata presidente di un consiglio comunale in cui ha sempre esercitato il proprio ruolo in maniera pacata ma ferma, dirimendo i contrasti ogni volta fosse necessario. E anche e soprattutto per questo la sua valutazione assume un peso ancora maggiore che non mancherà di farsi sentire nei futuri confronti consiliari.

La decisione di dimettersi è peraltro legata a doppio filo alla vicenda delle dimissioni dell’assessore Werner Acler, come si ricorderà dimessosi improvvisamente lo scorso luglio sia dall’incarico che ricopriva che dal ruolo di consigliere.

«Ho riflettuto a lungo sulla mia posizione - continua Campestrin - ed è da almeno un anno e mezzo che stavo pensando se fosse il caso di lasciare l’incarico o meno, ogni volta bloccata da considerazioni relative alla tenuta dell’amministrazione in cui i cittadini mi avevano eletto, e alla necessità di andare comunque avanti per potere portare a casa i migliori risultati possibili. In un certo senso la vicenda dell’assessore Acler mi ha però spinto a prendere la decisione definitiva, dato che con le sue dimissioni non si è avuto per fortuna quel crollo amministrativo che si pensava. Mi è stato anche proposto di rimanere in consiglio e di passare al Gruppo Misto, dove avrei trovato la consigliere Rossella Piazza transitata dal Pd all’opposizione e con cui avrei potuto collaborare, tuttavia anche in questo caso non me la sono sentita di privare la maggioranza in cui sono stata eletta di un altro membro, e ho perciò preferito dimettermi da ogni incarico».

Come per il caso di Acler dopo la formalizzazione scatterà quindi la procedura di surroga, con l’ingresso al posto di Silvana Campestrin del primo dei non eletti, se si dichiarerà disponibile a fare il suo ingresso in consiglio comunale, mentre la dottoressa Campestrin ha rimandato l’illustrazione delle motivazioni di ordine politico e personale della sua scelta, con un documento che renderà noto nei prossimi giorni.













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