Le capre di Agitu affidate alla giovane pastora Beatrice: “Lei era una di noi”
La ragazza ha vent’anni ma è già esperta del mestiere. Ora seguirà gli 82 capi di razza mochena e i loro piccoli in arrivo. Raccolta fondi a quota 95 mila euro
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TRENTO. "Agitu si era inserita molto bene nella realtà locale. Parlava anche il dialetto. Era diventata una di noi. ”. E’ Beatrice Zott ora a prendersi cura delle 82 capre di razza mochena di Agitu Ideo Gudeta, l'imprenditrice uccisa da un suo collaboratore in valle dei Mocheni. Non ha ancora 20 anni ma ha già molta esperienza, anche in alpeggio.
Circa metà delle capre è gravida e Beatrice, che da due anni lavora a Maso Pletzn, sopra Fierozzo, assisterà gli animali anche nel momento delicato del parto.
"Quando mi hanno chiesto di occuparmi delle capre di Agitu ho accettato subito perché questa vita è il mio sogno. I suoi animali sono stati curati molto bene e si vede. ”.
“Ci siamo sentite questa estate per organizzarci con i pascoli, essendo noi vicine – dice Beatrice ai microfoni del Tgr Rai –. Quello che è successo ci ha lasciato una grande tristezza”.
La giovane conosceva di vista anche il pastore Adams Suleiman, reo confesso dell’omicidio, che descrive come persona schiva.
Le capre si presentano in buono stato di salute e di nutrizione. Nella struttura ci sono acqua e foraggio sufficiente per fare fronte all'alimentazione delle capre nelle prossime settimane.
La situazione sarà monitorata dal Servizio veterinario, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo presso l'allevamento.
Intanto su gofundme.com la raccolta fondi "per far vivere il sogno di Agitu" ha raggiunto i 95 mila euro.