La storia di Maso Filzer diventa una mostra 

L’Istituto culturale mocheno la realizzerà a Palù per il ventennale dalla trasformazione in museo


di Roberto Gerola


FIEROZZO . Vent’anni fa l’apertura come casa- museo del Filzerhof a Fierozzo. Si tratta di un edificio storico acquisito dall’Istituto culturale Mocheno, il Bersntoler Kulturinstitut con sede a Palù del Fersina e appunto trasformato in un museo. Insieme ad altri manufatti (la segheria in Valcava e il mulino a Roveda) è testimonianza delle tradizioni culturali e del patrimonio della valle dei Mocheni, meta di molti visitatori che accompagnati da guide hanno la possibilità di vedersi illustrare le caratteristiche di questa popolazione.

Per questo importante avvenimento, appunto il 20° di apertura, l’istituto ha allestito un’interessante mostra che sarà aperta al pubblico da domenica 22 aprile fino al 4 novembre nelle sale appunto dell’Istituto a Palù del Fersina. Il materiale esposto consiste i oggetti, documenti, immagini, mappe e altro che illustreranno la storia del maso il cui recupero è avvenuto con il finanziamento della Provincia nell’ambito della politica di tutela delle minoranza etniche. Il titolo della mostra è “Filzerhof 1324”. Si tratta di una data storica, che praticamente indica l’inizio della “vita” del maso Filzer. Nelle ricerche effettuate è stato trovato un documento appunto del 1324 con il quale il signore del Castello di Pergine (era tale Eltele di Senna, Scena vicino a Merano) dava il terreno in questione a tale Hendrigo “figlio del tessitore” perché vi costruisse un maso. La proprietà restava tuttavia del Signore del Castello che all’Hendrigo (una sorta di gestore del maso) chiedeva anche un affitto. Il gestore quindi cambiava con il passare degli anni e, per esempio nel 1338 era in mano a tale Freidank e il maso divenne Freidankhof : il nome rimase fino alla fine del 1700 quando passò a Cristano Lanner detto Filzer (lavoratore della lana), la cui famiglia lo tenne fino 1947. Dai documenti risulta che un altro Cristano Lanner (discendente del primo Cristano Lanner) nel 1848 riscattò la proprietà dal regime dei castellani di Pergine (la formula del riscatto venne introdotta a livello di Impero) . Nel 1947, passò in proprietà a Caterina Oberosler (vedova dell’ultimo Cristano Lanner) che insieme al fratello Giuseppe lo portò avanti nell’attività agricola. Una nipote di Caterina vendette il Maso Filzer all’Istituto che lo restaurò totalmente per trasformarlo in un maso museo a testimonianza della popolazione mochena.

Ora, se la parte abitata è appunto esposizione del patrimonio culturale mocheno, la parte agricola (fienile e stalla) è luogo ideale per presentazioni o mostre d’arte.

Doppio il lavoro dell’Istituto per allestire la mostra: una ricerca della documentazione (già l’archivista trentino Antonio Zieger aveva trovato i documenti del maso) sulle origini del Filzerhof, e un’altra più in generale, sull'importanza dei masi nella storia e cultura della comunità mochena. Apertura ufficiale della mostra sabato 21 alle 16.30 a Palù del Fersina.















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