La cultura come “volano” per rilanciare l’economia 

Oltre l’emergenza. Daniele Lazzeri spiega l’importanza del settore per tutto il cuore cittadino «Il Comune crei un gruppo di lavoro dedicato alla rinascita economica e culturale di Pergine»


Roberto Gerola


Pergine. C’è un altro argomento che deve tornare al più presto d’attualità in questa situazione legata all’emergenza sanitaria, proprio in nome di quella ripresa “alle porte”. Soprattutto quando le strade sono deserte, le serrande chiuse e in un momento in cui anche a Pergine aleggia quel senso di disperazione misto ad arrendevolezza, si parla della cultura. Ne parla Daniele Lazzeri, presidente del centro studi internazionale “Il Nodo di Gordio”, consigliere d’amministrazione del Centro Servizi Culturali S. Chiara e animatore di iniziative culturali e artistiche. E allora Daniele Lazzeri parla «di sostegno alle attività culturali, al mondo dello spettacolo, a tutte quelle manifestazioni che arricchiscono la nostra comunità». «Confcommercio ha più volte sottolineato che 1 euro investito – si ribadisce “investito” e non speso – dal settore pubblico in cultura, genera una ricaduta economica positiva per le attività commerciali locali pari a più del doppio. Ristoranti, alberghi, aziende di trasporti, bar, negozi, tipografie ma anche musicisti, attori, società che forniscono service tecnici, sono tutti operatori economici che beneficiano della presenza di un centro storico dinamico ed effervescente, animato da eventi culturali e manifestazioni in grado di attrarre pubblico anche da altri territori. Senza calcolare un altro impatto per nulla secondario: quel bene prezioso che è la socialità. Un valore aggiunto che non è monetizzabile e che mai, come in questo momento, abbiamo imparato ad apprezzare con nostalgia».

Al proposito, Lazzeri ricorda «con grande piacere le numerose iniziative realizzate negli scorsi anni in collaborazione con il Copi, insieme agli operatori commerciali del centro storico e le sinergie con altre associazioni sul territorio. Hanno rappresentato un momento di incontro, di crescita per tutti e hanno portato a significativi successi di pubblico».

«Per questo motivo - aggiunge - non dobbiamo arrenderci alla morte civile… Né nasconderci dietro l’impossibilità di effettuare interventi a causa delle stringenti restrizioni alla circolazione e della progressiva e purtroppo non nuova riduzione delle risorse messe a disposizione dai bilanci pubblici. Ciò che si può fare va fatto. Subito. Perché per esempio il Comune non si fa promotore di un gruppo di lavoro dedicato alla rinascita economica e culturale di Pergine? E, per carità, non chiamiamola task force! Ce ne sono fin troppe. Sovraffollate di esperti spesso in disaccordo tra loro, eccessivamente costose e francamente inconcludenti».

Lo stimolo allora è quello di adottare «una logica inclusiva. Non è il momento di chiudersi a riccio e tantomeno di continuare ad autocommiserarsi per il dramma sanitario. Mettiamo insieme, di concerto con gli attori culturali e gli enti istituzionali come Provincia, Comunità di Valle e Pro Loco, le conoscenze e le capacità che di certo tra i cittadini di Pergine non mancano, per ripensare, sin d’ora, quali iniziative mettere in campo allo scopo di rilanciare il centro storico. Per farlo rivivere, dare non solo parole di speranza ma certezza e concretezza ai tanti commercianti e cittadini che hanno voglia di fare, di ripartire al più presto. Passata l’emergenza sanitaria - conclude Lazzeri - il binomio virtuoso tra cultura ed economia sarà un’arma vincente per il futuro della città».

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