«L’interramento non si farà»
Il caso. Terna risponde al documento della Fondazione Castel Pergine sulla linea elettrica: «La richiesta non può trovare accoglimento essendo stato valutato il progetto dal punto di vista dell’impatto ambientale, geologico e paesaggistico»
Pergine. La Fondazione scrive. Terna risponde. E dice di no all’interramento della linea dell’alta tensione Borgo Valsugana - Lavis. Lo scorso 8 settembre, la Fondazione CastelPergine Onlus aveva manifestato forte preoccupazione per il danno ambientale, paesaggistico ed economico che la prospettata delocalizzazione della linea elettrica avrebbe potuto arrecare al castello di Pergine. «La costruzione di tralicci e l’impatto della linea su cime e crinali delle colline che costeggiano la piana perginese - rappresentava la nota - comprometterebbero irrimediabilmente la bellezza del contesto, al cui valore storico e naturalistico contribuiscono il castello e il suo colle».
Per tale ragione – si legge nella lettera inviata a sindaco, giunta e consiglio perginesi, per conoscenza al presidente della Provincia Fugatti e all’assessore competente e vicepresidente Tonina, e alla Direzione Nord Est di Terna Italia – si chiedeva il ritiro in autotutela della delibera di giunta (la nr. 63 del 16 giugno scorso), che rilasciava parere favorevole all’opera. La missiva si concludeva con la richiesta di interramento dell’infrastruttura, nell’interesse della comunità.
Attorno a questo v’è stato anche un intenso movimento social, che ha naturalmente cercato di sensibilizzare la popolazione perginese sui rischi che la realizzazione di quest’opera avrebbe potuto comportare, rispetto ai benefici del suggerito interramento. Ma il movimento popolare non è evidentemente bastato per fare cambiare idea ai soggetti in indirizzo, considerato che la delibera giuntale non è stata ritirata, che dalla Provincia non sembra siano arrivate prese di posizione e che Terna abbia ribadito la realizzazione del progetto originario.
La risposta è datata 25 settembre ed è firmata da Nicola Ferracin, responsabile dell’Unità Progettazione e realizzazione impianti di Terna, il quale richiama la formale correttezza dell’iter seguito, che origina qualche anno addietro, a cominciare dal fatto che il tracciato della delocalizzazione della linea elettrica a 220 kV Borgo Valsugana – Lavis è stato proposto dal territorio ed è stato concordato in sede di protocollo d’intesa tra Provincia di Trento, Comuni Trento, Pergine Valsugana, Civezzano, Set Distribuzione spa e Terna, in data 23 febbraio 2010. Tracciato che, fra l’altro – sottolinea Ferracin – prevede un allontanamento della stessa dal castello di Pergine. Inoltre, pareri favorevoli sono arrivati dal Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia di Trento e da parte del Ministero della Tutela del Territorio e del Mare. Sedi nelle quali sono state anche richieste modifiche progettuali e di tracciato per un miglior inserimento della linea elettrica nel territorio, accolte ed implementate nella fase progettuale.
«Nello Studio di Impatto Ambientale – precisa Terna - sono state dettagliatamente analizzate le azioni di progetto in fase di costruzione, di esercizio e di fine esercizio relativamente a tutte le componenti ambientali tra cui avifauna, rumore, frammentazione dell’ecomosaico e del paesaggio. Per quanto sopra la richiesta di interramento non può trovare accoglimento essendo stato il progetto valutato dal punto di vista dell’impatto ambientale, geologico e paesaggistico, nelle opportune sedi competenti».
La partita è definitivamente chiusa? Vedremo le prossime mosse della Fondazione.
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