L’arte digitalizzata a scuola si trasformerà in solidarietà
Al Marie Curie. Due classi dell’Istituto di Pergine hanno realizzato opere ispirate a Cubismo e Futurismo. «Vorremmo diventassero un calendario per raccogliere fondi per i malati di Sla»
Pergine. Un gruppo di studenti del Marie Curie ha lavorato al progetto: "Tecnart". Sono diverse immagini ispirate ai movimenti artistici del cubismo e del futurismo. «I temi scelti - dicono i ragazzi - sono quelli a cui teniamo di più e che sono presenti nel mondo d'oggi (lotta alla povertà, violenza contro le donne, equilibrio di genere, stop alla guerra, hikikomori, giustizia sociale e salvaguardia dell'ambiente). Vorremmo realizzare dei calendari da poter regalare ad ogni persona che ci aiuterà nella nostra causa. Infatti, vorremmo raccogliere dei soldi da poter donare all'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica».
«Siamo convinti - dicono ancora - che la scuola debba avere anche uno scopo pratico oltre che didattico, debba cioè non solo aiutare gli studenti a migliorare ed affinare le proprie conoscenze e competenze, ma anche aiutarli a sviluppare le proprie abilità e capacità al fine di affrontare in modo efficace e produttivo il mondo reale dell’impresa e del business».
In collaborazione con Artaxy uno spin-off dell’Università di Trento che si occupa di promuovere la diffusione dell’arte, soprattutto di artisti emergenti, due classi dell’Istituto Marie Curie di Pergine, la 5A Liceo Linguistico la 3A Liceo Scientifico, hanno realizzato 32 opere originali in parte ispirate al Futurismo e al Cubismo, attraverso l’uso di software liberi per la produzione di grafica digitale affrontando i grandi temi della sostenibilità ambientale, della parità di genere, della violenza sulle donne e dell’isolamento sociale.
Questo innovativo progetto, che coniuga le tecnologie informatiche con l’arte (TecnArt), è riuscito a fondere l’insegnamento di una materia tradizionale quale è la Storia dell’arte, con l’apprendimento di tecnologie informatiche, l’organizzazione e la collaborazione in remoto di gruppi di lavoro indipendenti e il perseguimento di finalità filantropiche, promuovendo al contempo un percorso Clil, nel solco delle direttive scolastiche provinciali.
Attraverso un approccio di apprendimento pratico in parte sviluppato in aula e in parte autorganizzato in rete dagli stessi alunni, il corso è stato affrontato in lingua inglese. Al termine del percorso didattico, gli studenti hanno non solo appreso le nozioni fondamentali delle correnti artistiche citate, ma hanno anche sviluppato abilità informatiche prima sconosciute, affinato la conoscenza dell’inglese attraverso un linguaggio tecnico rigoroso, realizzato un calendario digitale con le opere prodotte, sviluppato una campagna di raccolta fondi a favore di una Onlus che aiuta le famiglie colpite da Sla, e partecipato ad un’esposizione virtuale di una galleria che promuove la diffusione dell’arte. Come se ciò non bastasse, i 32 neo-artisti hanno organizzato una campagna di promozione e disseminazione sui social, con la registrazione di video esplicativi e la pubblicazione di schede di analisi commentate in prima persona, delle opere realizzate.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della dirigente dell’Istituto Elina Massimo, della responsabile animatrice digitale Marina Stenghel dalla coordinatrice del progetto Rita Mattocci, ma soprattutto dall’impegno e dal l'encomiabile dedizione dei 32 giovani artisti. R.G.