Ipotesi incompatibilità per due assessori di Levico 

Il caso. La Provincia ha chiesto al Comune chiarimenti in merito ad alcuni atti assunti in materia  di edilizia e urbanistica che avrebbero coinvolto Emilio Perina e Moreno Peruzzi come progettisti


Franco Zadra


Levico terme. L’Ufficio provinciale affari giuridici e personale degli enti locali ha inviato ieri una richiesta di informazioni al Comune con oggetto «componenti della giunta comunale, obbligo di astensione dall’esercizio di attività professionali» per verificare una possibile situazione di incompatibilità di due assessori comunali, Moreno Peruzzi ed Emilio Perina, riferita dall’articolo 64 del Codice degli enti locali di cui alla legge regionale 2/2018.

Un articolo che «impedisce – scrive la dirigente Valeria Placidi – ai componenti la giunta comunale competenti in materia urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici, di esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato, prevedendo un limite oggettivo, istituzionale, derivante dalla carica rivestita e che determina l’incompatibilità del ruolo di amministratore con l’esercizio della professione nel territorio di riferimento. Per evitare l’insorgenza del conflitto di interessi è quindi necessaria l’immediata chiusura dei rapporti professionali ed economici relativi a quelle attività che interessino il territorio comunale, in coerenza con il codice deontologico degli ordini di appartenenza».

Le segnalazioni

Nello specifico della segnalazione raccolta dalla Provincia, «l’assessore Moreno Peruzzi figurerebbe in qualità di progettista in un provvedimento in sanatoria (prot. 14458 di data 24/07/2019)», mentre «l’assessore Emilio Perina sarebbe invece l’autore della relazione geotecnica presentata nel corso del consiglio comunale di data 31 luglio 2019 a corredo di una autorizzazione alla deroga alle norme di attuazione del Prg per la realizzazione dei lavori di “Costruzione nuovo agritur e agricampeggio in via delle Alte, località Campiello”».

Una lettera che non è in sé una contestazione vera e propria, ma soltanto una richiesta di chiarimenti avviata da una segnalazione riferita però ad atti pubblici riscontrabili che «chiede all’amministrazione comunale di riferire in merito alle situazioni sopra illustrate e di verificare se ve ne siano altre analoghe che vedano coinvolti gli assessori delegati».

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