«Il San Lorenzo rimanga riferimento per la valle» 

Borgo. Il consiglio comunale approva una mozione che sarà subito inviata a Provincia, Apss  e agli altri Comuni della Valsugana. Si chiedono garanzie per il futuro dei servizi forniti dall’ospedale


Marika Caumo


Borgo. Una mozione a sostegno delle attività e del personale dell’ospedale San Lorenzo di Borgo. E’ stata presentata da tutti i gruppi consiliari ed approvata all’unanimità martedì in Consiglio Comunale. Un dispositivo che intende rafforzare e fare proprio il documento che lo scorso febbraio, in occasione di una visita al presidio ospedaliero, il Consiglio per la salute ha presentato ai vertici provinciali dell’Azienda sanitaria e all’assessore alla salute Stefania Segnana.

La premessa del sindaco

«Negli ultimi anni la Provincia ha inteso promuovere azioni di accentramento dei servizi sanitari su Trento e Rovereto, depauperando la nostra realtà locale senza che il progetto edilizio di ampliamento fosse accompagnato da una scelta forte di qualificazione della parte operativa e ciò ha creato disagio e sfiducia sul futuro da parte dei medici, infermieri, oss e operatori tecnici e amministrativi presenti», ha introdotto il sindaco Enrico Galvan, motivando la decisione del Consiglio per la salute di redigere il documento. «Ora, visto l’imminente cambio al vertice dell’Apss con la partenza del dottor Bordon, è importante rinnovare e far proprie le sollevazioni avanzate in febbraio, sempre più attuali ed urgenti», ha precisato.

In particolare nel documento si rilevano tre aspetti importanti: l’organizzazione hub-spoke va implementata, indirizzando alla struttura spoke (San Lorenzo) i casi che può trattare in maniera adeguata garantendone la piena operatività, evitando così il sovraccarico dell’hub e riducendo i tempi d’attesa. In secondo luogo va garantita la piena copertura degli organici, evitando il ricorso a medici “gettonisti” e, infine, va evitato di ovviare alle carenze di personale riducendo servizi e attività ospedaliere.

Le richieste

Entrando nello specifico delle richieste, in merito alla riqualificazione e ampliamento del San Lorenzo (a dicembre sono stati appaltati i lavori) si sottolinea la necessità di garantire la piena operatività dell’ospedale in tutte le fasi dei lavori mentre per quanto riguarda i servizi ospedalieri, per ortopedia è necessario garantire continuità e stabilità, con il ritorno del primariato, ora condiviso con Trento, il ripristino dell’organico a 4 chirurghi ortopedici e una programmazione autonoma anche sulla tipologia di operazioni effettuabili. Si chiede anche una nuova sala operatoria per odontostomatologia, di implementare un servizio di terapia del dolore nelle malattie croniche e potenziare il servizio di Day Hospital oncologico, che ora conta su un unico medico. Per quanto riguarda medicina, è necessario ripristinare la piena operatività dell’organico: a fronte dei 14 medici previsti, ora sono 8 e diventeranno 6 a fine anno. Una situazione che si ripercuote sulla funzionalità del reparto, con elevati carichi di lavoro e responsabilità sugli altri medici ed infermieri che, esausti e senza prospettive, potrebbero andare altrove. Legato a ciò il discorso per il Pronto Soccorso, che necessita di un servizio di medicina d’urgenza con professionisti abilitati, e per Trentino Emergenza, che necessità di personale per confermare il doppio equipaggio anche nel turno notturno e nei festivi. Va implementato anche il servizio di radiologia, nei festivi e fuori dai turni ordinari, per garantire l’attività diagnostica a servizio del pronto soccorso e delle altre specialità dell’ospedale. Infine la richiesta di una informazione capillare ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sui servizi forniti presso il San Lorenzo, per favorire i servizi di prossimità ed evitare inutili spostamenti dei cittadini in altre strutture. La mozione sarà inviata a Provincia, Apss e anche agli altri Comuni del territorio.













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