Il bilancio secondo Passamani
«Appiattito sull’ordinaria amministrazione, solo misure tecniche»
LEVICO TERME. Nella saletta dell’Upt, una ventina di persone, per lo più aderenti al partito, hanno potuto godere l’altra sera di un’ampia disanima del bilancio provinciale 2018-20, con il capogruppo Gianpiero Passamani che ne ha approfondito i temi. Una prima parte è stata dedicata dal consigliere a un giudizio politico sulle conseguenze «in evoluzione - ha detto Passamani - e che vanno di continuo aggiornate dopo il congresso di “alto strappo” che ha portato un forte scompenso tra i nostri associati. Un momento di rottura che ha però permesso di approfondire il dialogo interno e dare la possibilità di allargare il nostro gruppo, al di là dei soliti nomi che avremmo potuto proporre, aprendoci a quel “mondo civico” che è all’origine del centro sinistra autonomista trentino. L’accordo politico con il Pd non sarà mai una fusione, ma rimarrà nel quadro di quello che era stato l’accordo del 2013 tra il Pd e il Patt, per tornare a essere una forza propulsiva all’interno della nostra coalizione». «Il rischio vero - ha detto ancora Passamani - è che se facciamo altri cinque anni come quelli trascorsi, arriveremo a consegnare la Provincia al centrodestra. Nel 2018 siamo costretti a vincere, primo perché l’attuale legge elettorale ci favorisce con il premio di maggioranza che va a chi ha il 40%; e poi perché l’attuale centrodestra si sta dividendo poiché i suoi protagonisti mirano solo a un proprio seggio per entrare».
Passando alla disanima del bilancio provinciale, «appiattito sull’ordinaria amministrazione - ha detto Passamani - non presenta una visione di ampia prospettiva, che possa dirci dove arriveremo tra 30 o 40 anni, si limita a provvedimenti “tecnici” che non si discostano da quello che si è sempre fatto. Unica eccezione, è il contributo di Mauro Gilmozzi per salvaguardare e accrescere la qualità ambientale e del territorio, anche in chiave promozionale, che comprende, tra altre cose, la valorizzazione dei parchi per rendere competitive le zone montane». Presenti tra il pubblico anche quattro consiglieri comunali, Guido Orsingher, Moreno Peruzzi, Paolo Andreatta, e Andrea Bertoldi, chiamati in contemporanea a quello che avrebbe dovuto essere un consiglio informale, trasformato però in “serata informativa”, per predisporre la proposta relativa alla variante al Prg, in adozione definitiva, per il recepimento dell’accordo urbanistico per la gestione di aree di interesse pubblico in località San Biagio. Il santo, noto custode della lingua degli amministratori, dev’essersi risentito per quell’assenza, poiché Bertoldi è intervenuto, sopra le righe, a redarguire in modo scomposto un anziano e rispettabile ex amministratore comunale che aveva posto una domanda a Passamani, inerente il bilancio provinciale. Il siparietto ha un pochino rovinato quel bel clima pre-natalizio che si è concluso comunque tra panettone e moscato.