I novelli Billy Elliot sbancano all’Olimpiade della danza
Levico terme. Chi ricorda il film Billy Elliot, ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley, un ragazzino di 11 anni che scopre che il suo sogno è diventare un ballerino classico, potrà...
Levico terme. Chi ricorda il film Billy Elliot, ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley, un ragazzino di 11 anni che scopre che il suo sogno è diventare un ballerino classico, potrà forse cogliere meglio l’emozione di due insegnanti della 4ª C dell’Istituto comprensivo di Levico Terme, quando sabato scorso alla 19ª edizione della Olimpiade della danza “Città di Trento” hanno assistito al trionfo dei loro scolari che in quella competizione si erano esibiti in una complessa coreografia ispirata all’arcobaleno.
Gioia inattesa
«Quando hanno annunciato il vincitore, tutti gridavamo – dice l’insegnante Cesarina Pacher -, saltavamo, piangevamo! Un primo premio insperato e proprio per questo ancora più entusiasmante». «Ora ci aspetta la competizione nazionale», dice Muriel Frizzera, insegnante di matematica e scienze, ma anche di pop e danza moderna preparatrice della squadra. Al suo primo incarico annuale, ha portato nella scuola elementare, lavorando con gli alunni della 4ª C, l’attività opzionale della Danza, supportata dall’insegnante di classe, Cesarina Pacher, sempre impegnata in campo artistico e formidabile animatrice di attività didattiche molto apprezzate dagli studenti i quali vi partecipano con grande entusiasmo.
L’Olimpiade della Danza si tiene a Trento da 19 anni, ma è una manifestazione che si svolge su tutto il territorio italiano e che vede una partecipazione di oltre 50 mila ragazzi. L’iniziatore e attuale organizzatore è Enkel Zhuti, in Italia dal ‘91, ballerino e coreografo albanese fondatore dell’associazione “Fare Danza” di Rovereto, diplomato presso l'Accademia Nazionale di Tirana (Albania), sotto la guida di maestri di scuola sovietica, perfezionatosi nella danza classica con Deborah Weaver del American Ballet Theatre e Jorge Esquivel del Balletto Nazionale di Cuba.
Coreografia arcobaleno
«In una classe come questa – dice ancora Frizzera -, multietnica come ormai lo sono tutte le classi, ti rendi conto come ognuno di loro sia diverso. Per questo nella coreografia ciascuno rappresenta un diverso colore grazie al costume, ma ciascuno è parte della quotidianità che è la vita che trova nell’arcobaleno l’espressione simbolica più significativa e bella». Una bella esperienza didattica dove scuola, vita, e passione, danzano insieme a formare un arcobaleno vivido e giocondo. F.Z.