PADRE TAUFER REPLICA AL M5S 

«I lavoratori di Maso S. Pietro non sono “provinciali”»

PERGINE. «Il nostro personale non è “provinciale”, ma è dipendente della Fondazione, e in quanto tale non ha l’indennità sanitaria provinciale». La precisazione viene da padre Beppino Tuafer che...



PERGINE. «Il nostro personale non è “provinciale”, ma è dipendente della Fondazione, e in quanto tale non ha l’indennità sanitaria provinciale». La precisazione viene da padre Beppino Tuafer che della comunità terapeutica Maso San Pietro è responsabile nominato dalla Fondazione Opera San Camillo. Confuta così le affermazioni del consigliere provinciale Filippo Degasperi (M5S), in attesa che sia poi la Provincia a rispondere al quesito. Gli abbiamo appunto chiesto di chiarire le affermazioni di Degasperi E ci spiega che «per aiutare l’impegno del M5S a migliorare legalità e trasparenza nel campo sanitario faccio sapere che in 33 anni di Maso San Pietro, mai uno stipendio è arrivato in ritardo e che è stato applicato il contratto Aris senza mai una giornata di sciopero. Sull’indennità sanitaria provincia, c’è anche una sentenza del tribunale di Trento del 2013».

Ci spiega inoltre che dal 2009 e fino al 2018, la Provincia assegna a Maso San Pietro 1.450.000 euro, cifra mai rivista nonostante la crisi e costi aumentati. «Se le rette sono aumentate (dal 2013) per il budget non è avvenuto altrettanto ed è appunto rimasto invariato. Da qui, Maso San Pietro ha registrato consuntivi negativi (80, 60, 40.000 euro annui) sempre ripianati dalla Fondazione. Il tutto naturalmente è documentato e verificabile negli uffici dell’assessorato in Provincia». Come viene impiegato il budget? «Due terzi, specifica, sono per gli stipendi agli oltre 30 dipendenti e un terzo destinato ai costi di gestione (beni e servizi acquistati direttamentedall’Apss e pagati dalla Fondazione)» e sottolinea che «I nostri edifici e pertinenze li abbiamo in comodato d’uso gratuito e la Provincia interviene solo per la manutenzione straordinaria».

«Questa situazione è dimostrazione che la Fondazione non è impresa commerciale, ma ai Camilliani interessa anche e soprattutto l’aspetto umano. Ci siamo sempre occupati di ospiti con problemi psichici in sinergia con i servizi psichiatrici provinciali. Spero sia chiaro al M5S una volta per tutte». (r.g.)













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