Gli stimoli creativi del “PlayGround” di Pergine Festival

PERGINE. Si chiama PlayGround (letteralmente terreno di gioco) il nuovo percorso di formazione artistica di Pergine Festival, che esplora le potenzialità delle pratiche performative come stimolo per...


Gianluca Filippi


PERGINE. Si chiama PlayGround (letteralmente terreno di gioco) il nuovo percorso di formazione artistica di Pergine Festival, che esplora le potenzialità delle pratiche performative come stimolo per la creazione: workshop, masterclass e laboratori di teatro, danza, installazioni e musica aperti ad attori, danzatori e performer, drammaturghi, registi, scrittori, musicisti, ma anche a insegnanti, studenti, curiosi, amatori e appassionati di teatro. Tanta roba, che troverà ospitalità nel Teatro di Zivignago a partire da martedì prossimo 26 novembre con il primo incontro di “Poetry is not dead”, il percorso di avvicinamento alla poesia performativa curato dallo scrittore Mattia Zadra, che continuerà ogni martedì fino al 21 dicembre, quando è prevista una restituzione pubblica del lavoro portati avanti dal gruppo, in forma di sfida.

Il 30 novembre e 1° dicembre, invece, tornerà a Pergine dopo la sua anteprima al Festival la scorsa estate, il regista Dante Antonelli, ormai consolidato nome sulla scena contemporanea nazionale. Porta la masterclass dal titolo “To Burn Or Not To Burn”, uno spazio di indagine, creazione scenica, scrittura e pratica della performance. Saranno invece curate dall'associazione Anomalìa, le lezioni individuali riunite sotto il nome di “Musik now”, un breve corso di perfezionamento musicale in programma il 9 e 10 dicembre, dedicato a allievi di qualsiasi età e tenute dalle musiciste Claudia Perez Inesta, Margherita Berlanda e Gala Perez Inesta. Due saranno anche gli appuntamenti guidati da Bottega Buffa Circovacanti, collettivo culturale che si occupa di ricerca delle arti sceniche e musicali mettendo alla base della propria indagine le ritualità che costruiscono le diverse culture. “Lasciateci ballare”, in programma il 14 e 15 dicembre, sarà un workshop di danze popolari riprese dalle tradizioni brasiliana ed europea, guidato da Veronica Risatti e Laura Mirone. “Il corpo grottesco” è invece un laboratorio di teatro fisico, in calendario tra il 21 gennaio e il 24 marzo ogni martedì sera: un viaggio giocoso nel teatro che mette al centro il corpo e la sua fisicità, per esplorare le potenzialità espressive e comunicative del proprio corpo. Ancora, il collettivo romano Dynamis guiderà il lavori di “Bruta – Passeggiate in mondi inconoscibili”, masterclass di pratiche performative che intende analizzare il mondo umano e quello animale, invitando a superare il confine che li separa attraverso un approccio sia teorico che pratico all'arte attoriale (18 e 19 gennaio). Il 15 e 16 febbraio tornerà a Pergine Matteo Lanfranchi di Effetto Larsen, compagnia nata in teatro che da anni ha deciso di mettere profondamente in discussione la propria pratica artistica, “aprendo le porte” della sala prove al pubblico. Proprio su questo argomento sarà la masterclass di due giorni dedicata al lavoro site specific e all'arte partecipata. Il percorso invernale di Pergine Festival si concluderà il 21 e 22 marzo con il lavoro di Paolo Giorgio, regista e drammaturgo del collettivo milanese Circolo Bergman e docente alla Scuola d'arte drammatica Paolo Grassi. “Due sguardi”, questo il titolo della masterclass, si concentrerà sull'allenamento di queste due prospettive: quella interna attraverso cui si recita, quella esterna che ci mostra ciò che vede il pubblico.













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