Elettrodotto interrato da Terna un chiaro «no» 

Il caso. I dirigenti dell’azienda spiegano: «La scelta della linea aerea non è di ordine economico ma esclusivamente legata a sicurezza ed efficienza della rete elettrica locale che dobbiamo garantire»


Maddalena Di Tolla Deflorian


Pergine. Cosa ne pensa Terna sulla questione del possibile interramento dell’elettrodotto? In molti se lo chiedono, e in attesa che martedì prossimo 22 dicembre se ne discuta ancora in consiglio comunale, su richiesta del gruppo consigliare di Europa Verde, lo abbiamo chiestio direttamente a Terna.

In pratica, Terna ci ha fatto sapere che l’interramento è stato già ampiamente valutato ma lo si ritiene tecnicamente non fattibile a Pergine, perché non sarebbe garantita la continuità e la qualità del servizio di erogazione elettrica. Non sarebbe insomma un’opzione scarsamente valutata, non sarebbe nemmeno un problema di soldi o di tempi o di poca volontà. Si tratta – secondo Terna - di una scelta tecnica (quella della linea aerea) descritta come di fatto, in un certo senso obbligata, nel contesto perginese.

«Con il Protocollo di Intesa per la razionalizzazione della rete elettrica area di Trento, siglato in data 23 febbraio 2010 da Terna con Provincia Trento, Comuni di Trento, Pergine Valsugana, Civezzano e Set Distribuzione, è stato condiviso un intervento di riassetto della rete 132 kV e 220 kV prevedendo anche interventi di riequilibrio territoriale tra i quali la variante aerea 220 kV Borgo Valsugana – Lavis, di circa 11 km, con l’obiettivo di allontanare la linea dalle abitazioni di Pergine Valsugana e Civezzano - spiegano i referenti di Terna -. Tale variante, prevista nel progetto iniziale, è stata elaborata da Terna per rispondere all’esigenza delle comunità locali di veder rimossi i sostegni che insistono dagli anni Trenta nei centri abitati di Pergine e Civezzano con un evidente beneficio in termini di ricadute sociali e ambientali. Il nuovo tracciato delocalizzato, il cui percorso progettuale e autorizzativo è stato caratterizzato da un continuo confronto con tutti i soggetti coinvolti, ha ottenuto parere positivo in sede valutazione impatto ambientale (Via) dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo».

La soluzione aerea è stata adottata per motivi «non di ordine economico ma esclusivamente legati alla sicurezza ed efficienza della rete elettrica locale che Terna deve garantire costantemente e che vede nella soluzione mista aereo cavo, in un contesto di scarsa magliatura di rete, un potenziale rischio per la continuità del servizio elettrico soprattutto in caso di indisponibilità di rete prolungate (esempio: il cavo interrato in caso di guasto presenta tempi di ripristino significativamente più lunghi di una linea aerea)».

Ecco dunque che si trova riscontro anche alla domanda da noi posta e sorta in altri interlocutori: perché avete interrato altre linee, anche in Alto Adige, e questa sembra difficile da interrarsi? Il motivo sarebbe appunto la non adeguata garanzia del servizio e della rete interrando a Pergine.

Da Terna richiamano anche a una certa cautela rispetto a taluni rendering fatti girare nei mesi scorsi e non prodotti da progettisti dell’azienda: «Ci sarà grande attenzione all’impatto paesaggistico ed estetico dei tralicci »,spiegano.

Cosa succederà quindi adesso? Non dipende direttamente dalla società, che al momento è in attesa della convocazione della Conferenza dei Servizi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, conclusa la quale si passerà agli step successivi.

«Complessivamente, il riassetto della rete elettrica nell’area di Trento, consentirà un’ampia razionalizzazione con un bilancio significativamente positivo – ricorda Terna - verranno, infatti, demoliti circa 66 km di linee aeree vetuste a fronte della realizzazione di 21 km di linee aeree più performanti con ampio beneficio ambientale, territoriale e sociale».

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