In stazione alle 18 

Deportazione dei malati  di mente: oggi il ricordo

Pergine. L’appuntamento è per questo pomeriggio alle 18 alla stazione ferroviaria di Pergine dove sarà ricordata una delle pagine più tragiche e vergognose nel quadro delle cosiddette “opzioni”, per...



Pergine. L’appuntamento è per questo pomeriggio alle 18 alla stazione ferroviaria di Pergine dove sarà ricordata una delle pagine più tragiche e vergognose nel quadro delle cosiddette “opzioni”, per cui nel maggio del 1940 gli allogeni potevano formalmente “scegliere” se rimanere in Italia o trasferirsi nel Reich e del programma denominato “Aktion T4” che prevedeva l'eliminazione per eutanasia dei malati psichici e dei disabili, considerati “vite senza valore” non degne di essere vissute, ai quali di fatto la scelta fu imposta.

E così, il 26 maggio del 1940 i malati di origine e lingua tedesca furono caricati su un treno e, accompagnati da personale medico, religioso e amministrativo, trasferiti all'ospedale psichiatrico di Zweifalten e di lì smistati negli altri ospedali di Schussenried e Weissenau e in seguito al centro di annientamento di Grafeneck, dove la gran parte trovò la morte per malattie, carenza alimentari, stenti ma comunque sempre nel contesto dei programmi nazisti per la “purificazione della razza”, denominati “Aktion T4”, per la soppressione delle persone con menomazioni fisiche o psichiche.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.