Dall’Anac nuova procedura per il Comune
Levico, l’anticorruzione scrive per la trasparenza del sito. Sartori: serve confronto fra Stato e Regione
LEVICO TERME . Avrà forse risvolti anche regionali la seconda procedura in due anni avviata da Anac (l’ente anticorruzione) nei confronti del Comune di Levico Terme con un provvedimento di ordine volto all’attuazione di disposizioni di legge in materia di trasparenza, in particolare per l’adeguamento di legge del sito web istituzionale del Comune.
«Sono contento – dice al proposito il sindaco, Michele Sartori – di questa lettera di Anac perché è una attestazione del buon lavoro svolto dalla nostra amministrazione. Il sito del Comune risulta essere uno dei più aggiornati e funzionali d’Italia. Poi, delle pecche rimarranno sempre, e comunque il Comune di Levico è in buona compagnia a livello nazionale, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Mi auguro che presto si avvii un confronto tra Stato e Regione su questa legge, ma ribadisco che ci sono situazioni a livello nazionale, ben più grandi che la mancata pubblicazione dell’atto di nomina del sindaco, che ovviamente e comunque c’è».
Se «resta fermo - scrive Raffaele Cantone nella delibera del Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 22 novembre scorso sul caso di Levico che ha evidenziato il permanere di alcune carenze di contenuto nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito - che le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano possono individuare forme e modalità di applicazione del decreto (si tratta del numero 33/2013, in particolare) in ragione della peculiarità dei propri ordinamenti, non possono però essere previste deroghe ai contenuti del decreto che limitino o condizionino i contenuti degli obblighi di trasparenza».
«Avevo avvisato con una mail – dice Mauro Direno, promotore delle segnalazioni ad Anac – due anni fa, tutti i consiglieri, delle inadempienze del Comune, e mi sono beccato una denuncia che per fortuna non ha avuto alcun seguito legale, di contro però il responsabile della trasparenza, il segretario comunale, si prende i premi di risultato. Ora Anac mi dà ragione per la seconda volta, accomunando Levico Terme a Comuni tristemente famosi per mancanza di trasparenza».
«Il nocciolo della questione – continua Direno – riguarda proprio ciò che la Regione ha fatto della legge nazionale in materia di anti corruzione. Non è possibile che si nominino, per esempio, i segretari comunali come quegli Organismi Indipendenti di Valutazione (Oiv) per attuare la legge anti corruzione, quando questi sono oggetto di premi di risultato che sono essi stessi ad assegnarsi, ottenendo il mandato, spesso inconsapevole, di sindaco e Giunta».
Sulla questione della querela a Direno, l’”esponente” indicato, senza nominarlo, nella lettera di Cantone, il consigliere comunale Maurizio Dal Bianco ha fatto accesso agli atti, «per conoscere – dice Dal Bianco – se è stato pagato un avvocato come era stato deliberato dalla Giunta, e come mi è stato detto dal ufficio contabilità, ma dopo 30 giorni non ho ancora avuto risposta». (f.z.)
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