pergine 

Corso di bella scrittura al museo 

È la nuova proposta della struttura dedicata alla scuola di un tempo


di Fernando Valcanover


PERGINE . Nell’anno scolastico che volge alla fine anche per il Museo della scuola di Pergine, è tempo di bilanci sull’andamento dell’attività. Lo ha presentato la presidente Maurizia Manto, che assieme al direttivo ha ricordato le novità che sono intervenute nel periodo di attività, e soprattutto i rinnovati interessi per il museo e in particolare per le iniziative che sono state proposte. Abbiamo così chiesto alla presidente di fare un quadro della situazione.

«Quest’anno il museo ha registrato un sensibile aumento di visitatori, con impegno dei volontari dell’associazione - spiega -. Merito senz’altro delle nuove proposte che il Museo ha rivolto alle scolaresche, riscuotendo un vero successo e molto entusiasmo. Nella visita guidata la classe viene suddivisa in due gruppi: il primo fa il giro delle vetrine accompagnato da una guida che illustra il significato degli oggetti esposti, come venivano usati e a cosa servivano. L’altro gruppo si siede nei vecchi banchi all’interno dell’aula ricostruita come era a fine ottocento, e dopo una breve presentazione i bambini vengono invitati a indossare i grembiuli di una volta, viene loro spiegata la severità della disciplina cui erano sottoposti nei secoli scorsi, l’uso del le punizioni corporali . Si consegna infine a tutti un libretto che è un po' eserciziario e un po' guida del Museo. Ciascun bambino prende l’asticciola con pennino e carta assorbente, mentre la maestra passa per i banchi con l’inchiostro. I bambini sono invitati a scrivere. L’esperienza è per tutti coinvolgente».

Il museo ha registrato la visita di tante scolaresche di Pergine, dalla Valsugana, da Trento e sobborghi. Una esperienza interessante si è svolta con un gruppo di adulti frequentanti il centro Cea di Pergine. Da tutti è venuto molto interesse, in particolare per la scrittura. «Spetta alla scuola e a noi tutti - conclude Maurizia Manto - recuperare le buone pratiche didattiche tradizionale, rivalutare l’insegnamento della scrittura come tecnica dalle diverse valenze formative, l’abitudine all’ordine e alla buona tenuta dei quaderni, presupposto indispensabile per l’organizzazione delle conoscenze. Anche le famiglie dovrebbero collaborare su questa strada. Ritengo che la visita guidata così organizzata sia istruttiva ed emozionate per i bambini, perché unisce teoria e pratica sviluppo le capacità individuali. Dato l’interesse suscitato il Museo della scuola proporrà a breve un corso di bella scrittura per i bambini delle elementari».













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