Baselga non deve nulla all’Asuc 

La sentenza. Il Comune pinetano vince la causa con gli Usi Civici di Miola: il giudice ha stabilito che non deve risarcire l’Amministrazione separata. Il contenzioso era legato alla proprietà dei terreni sui quali è stata aperta una cava di porfido


Giannamaria Sanna


Baselga di piné. E’stata pubblicata ieri la sentenza del Tribunale di Trento, della causa civile di primo grado promossa dal Comune di Baselga di Piné contro l’Asuc di Miola di Piné. La sentenza riguarda un’annosa lite tra il Comune e le Asuc dell’Altopiano per la proprietà d una particella fondiaria (la 2454/2) nel Comune catastale di Baselga. La sentenza definisce che «in considerazione dell’esito del giudizio (difetto di giurisdizione sulle domande dell’attore; rigetto di quelle riconvenzionali) ricorrono giustificati motivi per compensare le spese di lite». Il Tribunale di Trento si è così pronunciato definitivamente dichiarando «inammissibili in quanto coperte da giudicato le domande dell’attore» e ha rigettato «le domande riconvenzionali e compensa le spese di lite tra le parti».

Le radici del contenzioso

Ancora nel 2008, sindaco Sergio Anesi, il Comune aveva fatto causa alle Asuc per riavere i canoni che, secondo il Comune, avevano incassato indebitamente del “lotto 2” e del “lotto 3”, della famosa particella oggetto della causa, che al Comune risultava di sua proprietà, da un documento della Provincia, e non delle Asuc. In quell’occasione le Asuc si erano costituite parte civile rispondendo che non dovevano nulla perché la proprietà era loro e, anzi, con domande riconvenzionali chiedevano al Comune 2.499.000 euro, per danno di immagine, per non aver approvato il piano cave nel 2008. Il giudice in quell’occasione non sapendo di chi in effetti fosse la proprietà si appellava a un difetto di giurisdizione e rimanda il tutto al Commissario degli Usi Civici. Siamo ancora nel 2008. Le Asuc, però, si oppongono a questo provvedimento del giudice e non si rivolgono al Commissario degli Usi Civili, perché ritengono che sia competenza del giudice ordinario emettere la sentenza. Vanno in appello, e poi in Cassazione la quale solo nel 2016 si esprime dicendo che è il Commissario degli Usi Civici che deve decidere di chi è la proprietà. Il Comune allora assume la causa davanti al Commissario degli Usici Civici e nel marzo del 2017 c’è la prima sentenza, che attribuisce la proprietà alle Asuc, a conferma di quanto loro sostenevano, pertanto.

L’atto finale

A questo punto il Comune, sindaco Ugo Grisenti, accetta la sentenza, non ricorre in appello e fa diventare definitiva la sentenza. Però c’era ancora la causa avviatache riguardava le due domande: la prima viene a decadere perché si sa di chi è la proprietà, ma non decade la seconda con le riconvenzionali, ovvero la richiesta dei danni causati dal Comune alle Asuc. L’Asuc di Miola, che aveva intentato causa a nome di tutte le Asuc proprietarie di quella particella (Tressilla, Sternigo, Ricaldo, Rizzolaga, Baselga, Faida, Montagnaga e Vigo) aveva 4 mesi per riassumere la causa. Quasi tutte le Asuc comproprietarie decidono di abbandonare e rinunciare alla causa e deliberano in merito, mentre Baselga, Vigo e Miola proseguono, da sole la causa civile. Con la sentenza di ieri il giudice Giuliana Segna ha pertanto rigettato le richieste riconvenzionali fatte nel 2008 e ha compensato le spese di lite tra le parti.













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