Auser, i volontari restano al fianco degli anziani 

Torna l’emergenza. L’associazione tiene duro nel proprio impegno a favore di chi vive da solo mentre in casa di riposo gli ospiti sono isolati, con contatti solo in videochiamata, ma zero positivi


Franco Zadra


Pergine. L'emergenza sanitaria che sta rimontando in questi giorni richiede giocoforza che si faccia più attenzione alle persone più fragili e provate dall'adozione delle misure di sicurezza imposte dal Covid-19, una fra tutte, il distanziamento sociale che impone agli anziani, ma anche ai disabili e chiunque sia nelle condizioni di dover affidare la gestione del quotidiano agli altri, di avere, necessariamente, strette interazioni umane con estranei, pur dediti a servizi di cura della persona. Chiamati in prima persona a fronteggiare questi cambiamenti nei rapporti di cura con gli anziani sono associazioni come Auser Pergine che si propone, appunto, di favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e far crescere il ruolo dei senior nella società, e al momento sta seguendo una ventina di utenti sul territorio per un servizio gratuito al quale gli interessati si rivolgono direttamente, o su invito degli assistenti sociali, ma anche della Comunità di valle.

«In questo momento – dice Armando Pergher, presidente Auser Pergine – abbiamo dei volontari che vanno a fare la spesa per gli anziani, o anche li accompagnano. Nei momenti di Covid abbastanza forte, non potevamo esporli al rischio di contagio, mentre ultimamente possiamo accompagnarli al supermercato, a fare le visite mediche, in farmacia, o portiamo le medicine a casa, sempre muniti di dispositivi di protezione e prevenzione».

«Gli anziani – dice ancora Pergher – sono contenti del nostro servizio e ce lo manifestano di tanto in tanto con qualche bigliettino di ringraziamento e con i volontari stabiliscono spesso un rapporto personale di vicinanza. Cerchiamo poi di organizzare anche qualche momento di intrattenimento, per passare qualche ora serena con loro, anche se in questo momento siamo ridotti all'osso e le attività ludiche sono bloccate. A fine agosto, per esempio, si facevano i balli di gruppo al parco Tre Castagni con merenda e musica dal vivo. Ora facciamo solo i compleanni una volta al mese, ma con molta attenzione, in una sala del Comune a Canale dove è possibile mantenere il distanziamento».

Esemplari nel rispetto delle norme di sicurezza lo siamo diventati un po' tutti, e l'accendersi di qualche focolaio di quando in quando acuisce vieppiù l'attenzione mostrando forse come il virus si stia dando ancora molto da fare.

«In casa di riposo – dice Diego Pintarelli, presidente della Apsp S. Spirito fondazione Montel – la situazione è idilliaca per quanto riguarda i contagio, poiché non abbiamo nessun positivo al Covid. Il disagio di un certo isolamento dai familiari patito dagli anziani in conseguenza delle disposizioni di legge che siamo tenuti ad applicare è in gran parte supplito dal personale che, oltre alle ormai usuali videochiamate, dedica più tempo di prima nel relazionarsi con gli ospiti e accudirli in quei momenti dove in precedenza erano i famigliari a farlo, come il momento dei pasti e l'imboccamento. Capisco bene le aspettative dei familiari che sono tentati di ingigantire la situazione, ma la maggior parte dei nostri ospiti non è in grado di rendersi conto pienamente e quindi di soffrire troppo la minore frequenza dei rapporti con i familiari. A quelli più lucidi lo abbiamo potuto spiegare e in tanti mesi se ne sono fatti una ragione. Il clima in Apsp è sereno nonostante tutto e non abbiamo nulla a che vedere con la denuncia del Codacons che descrive una condizione di abbandono degli anziani. Qui sono seguiti anche più di prima, spiace per i famigliari e per questo doloroso distanziamento ma non possiamo fare altro che sperare in tempi migliori».













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