«Asuc, investite nel territorio»
L’incontro. Il richiamo del sindaco di Baselga di Piné, Ugo Grisenti, durante il faccia a faccia con Provincia e Forestale: «Utilizzino il ricavato dalla vendita del legname schiantato a fine ottobre per il ripristino di boschi, strade e acquedotti dell’Altopiano devastati dal maltempo»
Baselga di piné. Importante incontro di lavoro martedì al Centro congressi Piné 1000 di Baselga di Piné, organizzato dal vicesindaco Bruno Grisenti fra i massimi esperti della Provincia in materia di territorio, ambiente e foreste. Presenti all’incontro per fare il punto della situazione a 5 mesi dalla devastazione dei boschi da parte del vento, anche Raffaele De Col, Andrea Dana, Giorgio Zattoni, Maurizio Zanin e il sindaco Ugo Grisenti, alcuni tecnici del Comune, i capogruppo del consiglio comunale, i presidenti delle Asuc del territorio pinetano e il presidente provinciale delle Asuc Roberto Giovannini.
La situazione attuale
La riunione è stata aperta proprio dal vicesindaco Bruno Grisenti che ha illustrato un quadro decisamente esauriente della situazione in cui versano i territori dell’altopiano e delle difficoltà contingenti, in particolar modo di quelle legate alla rimozione del bosco caduto e la verifica dei danni causati ad acquedotti.
Ha ricordato inoltre che è riuscito, con l’aiuto della Provincia, a fare in modo che il legname abbattuto dei boschi del Pinetano sia accentrato all’Interporto di Trento per poter essere spedito all’estero per mezzo di treni organizzati, eliminando così dal traffico centinaia di Tir e con notevole risparmio sul costo della spedizione.
Parlano le Asuc
I rappresentanti delle Asuc hanno evidenziato la difficoltà avuta nel trovare ditte attrezzate per la raccolta della gran quantità di tronchi intrecciati e ingarbugliati, pericolosissimi durante la lavorazione che ha già causato numerosi incidenti. In particolare è stato affrontato il problema dell’acquedotto della Faida, dove nei momenti di scarsità di pioggia o di eccesso di pioggia, ai rubinetti arriva acqua torbida.
Occhio alle acque potabili
A Faida è stato quindi fatto installare un rivelatore della torbidità dell’acqua, che in caso di necessità, chiude la presa utilizzando provvisoriamente l’acqua delle vasche. Per aumentare l’offerta dell’acqua è stato incaricato l’ingegner Vigna di ricercare nuove prese, più profonde di quelle in essere, che sono state individuate nella zona di Costalta.
Dissesti alla viabilità
Altri grossi problemi sono stati individuati nelle strade che non sono adatte per il transito dei grossi mezzi necessari, sia per i lavori sia per il trasporto dei tronchi. In particolare, per trasportare la grande quantità di legname dalla zona dei “Millepini” a valle, passando per alcuni centri abitati, si sono dovute trovare soluzioni opportune o allargamenti provvisori.
Serve collaborazione
Il sindaco Ugo Grisenti ha sottolineato la necessità della massima collaborazione tra Comune, Asuc e privati, anche nella suddivisione delle spese: in particolare le Asuc devono utilizzare il ricavato dalla vendita del legname per il ripristino del territorio.
Il problema è stato ripreso anche dall’ingegner De Col, che ha ribadito che la Provincia interviene a integrazione delle spese, ma non può finanziare in toto opere se esistono fondi disponibili.
Bruno Grisenti ha, infine, evidenziato anche la necessità di fare presto perché siamo in prossimità delle piogge primaverili che possono compromettere in misura elevata sia la raccolta dei tronchi sia il ripristino delle prese degli acquedotti.
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