Arma modificata, bracconieri arrestati 

Levico Terme, i carabinieri di Borgo intercettano di notte a Vetriolo due uomini di Roncegno con pistola e munizioni



LEVICO TERME. Alle 23.30 di giovedì scorso in località Prati di Monte, lungo la Strada dei Baiti, nei dintorni di Vetriolo, i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Borgo hanno arrestato due uomini, L.A., guardia particolare giurata 35enne residente a Roncegno, e il suo conoscente L.F., operaio 35enne residente a Marter di Roncegno, in quanto ritenuti responsabili in concorso fra loro dei reati di porto di arma clandestina e detenzione abusiva di armi ed omessa denuncia di luogo di detenzione di armi).

Verso le 22.25 una pattuglia del Radiomobile di Borgo, che aveva avuto notizia di possibili attività di bracconaggio nella zona di Vetriolo, ha visto transitare lungo la Strada dei Baiti una Renault Clio condotta dal proprietario L.A., a bordo della quale vi era anche il suo coetaneo L.F.. Data l’ora e le caratteristiche del luogo, particolarmente isolato e scarsamente frequentato in ore serali e notturne, la pattuglia ha deciso di fermare e controllare subito l’autovettura. I militari, mentre identificavano i due occupanti, hanno notato una loro eccessiva e ingiustificata agitazione. Hanno quindi deciso di sottoporre i due uomini e la vettura a immediata perquisizione. Addosso a L.F. è stata subito rinvenuta una munizione a palla calibro 221 Remington Fireball. Ulteriori 14 analoghe munizioni cariche e 31 bossoli delle stesse sono stati trovati all’interno di uno zainetto custodito davanti al sedile. Infine, celata sotto il sedile del conducente L.A., è stata rinvenuta anche una pistola da tiro sportivo monocolpo marca Thompson Center modello Encore calibro 221 Remington Fireball, dotata di cannocchiale Bushnell, modificata artigianalmente con l’aggiunta di un calciolo metallico ripieghevole e di un silenziatore a tubo avvitato sul vivo di volata della canna. Modifiche chiaramente apportate per trasformare l’originaria pistola da tiro a segno nella tipica, micidiale e facilmente occultabile arma da bracconaggio destinata alla caccia di ungulati selvatici, come noto soliti avvicinarsi di più alle zone antropizzate durante la stagione invernale per cercare cibo, specie a seguito di nevicate in quota, come accaduto di recente. I carabinieri hanno tra l’altro potuto verificare che la pistola era pronta allo sparo, in quanto aveva un colpo in canna. A seguito di controllo nella banca dati delle Forze di polizia l’arma è risultata clandestina, in quanto mai denunciata all’Autorità di pubblica sicurezza. Pistola, ottica, silenziatore, munizioni e bossoli sono stati sequestrati penalmente quali corpi di reato, e verosimilmente verranno in futuro confiscati e distrutti, se così disporrà l’Autorità giudiziaria giudicante.

I carabinieri operanti, coadiuvati dai colleghi della Stazione carabinieri di Roncegno Terme, completavano l’operazione perquisendo anche le abitazioni delle due persone fermate. In entrambe provvedevano come di prassi in tali casi a sottoporre a sequestro cautelare amministrativo le armi e le munizioni legalmente detenute, nonché al ritiro temporaneo delle rispettive licenze di porto di fucile, allo scopo di segnalare al Questore di Trento l’accertato decadimento dei requisiti morali per il loro mantenimento. Nel luogo dove L.R. custodiva le proprie armi, diverso da quello dichiarato all’Autorità di pubblica ricurezza, venivano tra l’altro rinvenute 50 munizioni calibro 12 a palla singola da caccia tipo Brenneke non autorizzate, che pertanto venivano anch’esse penalmente sequestrate. Il pubblico ministero Alessandra Liverani, nel confermare il provvedimento restrittivo, ha disposto la carcerazione dei due arrestati, che nel corso della nottata sonmo state tradotte nella Casa Circondariale di Bolzano, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.













Scuola & Ricerca

In primo piano