approvato il bilancio della partecipata 

Amnu spa: l’utile sale, le tariffe no 

Il 2017 chiuso con l’attivo 426 mila euro con l’aumento del 74,25%



PERGINE . Un utile che sale a 426.926 euro, con un aumento del 74,25% rispetto all’anno precedente per Amnu spa, ma soprattutto un calo di quasi 640 tonnellate di impurità registrato nella raccolta degli imballaggi leggeri. I dati di bilancio illustrati dal presidente Alessandro Dolfi sono stati approvati nel corso dell’annuale assemblea dei sindaci soci. L’Amnu si occupa di rifiuti (e ambiente) oltre che di attività per conto terzi inerente i servizi funebri-cimiteriali. Per i due settori ci sono calcoli specifici. In particolare, l’area ambiente, che comprende la raccolta dei rifiuti urbani, lo spazzamento delle strade e la tariffazione, presenta un utile poco oltre i 302.000 euro, in linea con le previsioni di budget, mentre l’area delle attività funebri-cimiteriali e alla raccolta di rifiuti speciali, rileva un utile poco inferiore a 124.000 euro, di circa 80.000 euro superiore alle aspettative. Solo una parte dell’utile generato verrà erogato ai Comuni soci e si parla di circa 130.000 euro in totale.

Gli altri dati: i ricavi complessivi ammontano a 8,77 milioni di euro, con un incremento del 4,6% rispetto all’esercizio precedente. L’incremento del fatturato (+3,9%) è dovuto, tra gli altri fattori, all’inversione di tendenza riscontrata nella raccolta del rifiuto residuo. Dopo anni di continuo calo delle quantità di secco residuo raccolto, il 2017 ha, infatti, registrato maggiori ricavi, rispetto alle previsioni di budget, per circa 145mila euro. Per quanto riguarda la raccolta di imballaggi leggeri, con l’introduzione dei contenitori con la calotta volumetrica ad apertura elettronica si è avuto appunto un calo nelle impurità: da 884 tonnellate del 2016 alle 245 t del 2017 (639 t, pari al 72,3%), e si attestano ora su un valore medio del 16,1% del rifiuto raccolto (nel 2016 tale valore era pari al 38,6%). «Una riduzione drastica - si legge nel comunicato emesso - che implica un forte risparmio relativo ai costi di smaltimento del prodotto pari a oltre 100mila euro».

L’altra importante notizia emersa dal bilancio riguarda le tariffe. «La continua e attenta gestione delle spese - si legge - unita alla riorganizzazione dei percorsi di raccolta, ha consentito di mantenere l’incremento dei costi a una soglia inferiore all’aumento del fatturato (+2,2%). Non ci sarà quindi alcun aumento delle tariffe nel prossimo futuro. Sono stati confermati gli utili distribuiti ai comuni soci, mentre la restante parte non sarà distribuita al fine di far fronte a rischi futuri».

Soddisfazione ha espresso il presidente Alessandro Dolfi. «La mission della società - ha spiegato - non è ottenere il maggior utile possibile, ma di mantenere sotto controllo i costi nel loro complesso, al fine di contenere le tariffe. Con i cittadini a conferire correttamente i rifiuti, Amnu ha raggiunto la percentuale dell’82,4% sul totale dei rifiuti raccolti, confermando il livello di eccellenza raggiunto. Anche nel 2017 come nel 2016, Amnu si è classificata al primo posto tra i consorzi italiani con bacino fino a 100.000 abitanti». (r.g.)













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