Addio Marco Stenico ex sindaco di Fornace
Aveva 66 anni: 12 mesi fa un arresto cardiaco, ieri si è arreso. Domani i funerali Personaggio di spicco del mondo del porfido, ha guidato il Comune per 20 anni
FORNACE . Dopo lunga malattia è morto all’ospedale S. Chiara di Trento all’età di 66 anni il cavalier Marco Stenico, imprenditore del porfido, persona di grandi qualità, operosità, intelligenza politica e capacità amministrativa, sindaco di Fornace per quattro mandati, vivamente impegnato per la comunità e dirigente di spicco in campo provinciale. La notizia della sua scomparsa ha creato nella comunità grande cordoglio e ha condiviso la dolorosa perdita con la moglie Ivana, i figli Nicolò, e Mauro, attuale sindaco di Fornace.
Marco Stenico ha combattuto per un intero anno (dal 17 febbraio 2018 al 4 febbraio 2019), dopo un arresto cardiaco che nel febbraio dello scorso anno lo condusse in coma per 43 giorni. Dopo il risveglio dal coma, avvenuto miracolosamente contro ogni previsione medica il 2 aprile, Marco lottò per la riabilitazione delle ordinarie facoltà psicofisiche a Trento (S. Chiara), Rovereto (S. Maria del Carmine) e Pergine (Villa Rosa).
«Papà non si è mai lamentato per la malattia – ricorda il figlio Mauro -e sempre ha dispensato sorrisi a chiunque sia andato a trovarlo. Ha portato la croce cristiana con onore, fino all'ultimo istante della battaglia. Il suo è stato un esempio meraviglioso. Con lui scompare un riferimento per la comunità di Fornace».
Marco Stenico è stato impegnato nel settore del porfido a partire dal 1977, con la costituzione di diverse società nel corso del tempo. Fu segretario politico sezionale della Democrazia Cristiana (1980-1992), segretario politico della Democrazia Cristiana per l'allora Comprensorio Alta Valsugana dal 1985 al 1993, consigliere comunale e assessore a Fornace (1980-1983), vicesindaco di Fornace (1983-1985), quindi sindaco dal 1985 al 2005. E come amministratore comunale gli va riconosciuto il merito di aver dato un aspetto di modernità al paese, realizzando numerose opere pubbliche.
Ricoprì la carica di consigliere dell'assemblea del Bim Adige, fu componente del consiglio direttivo e della giunta dell'Uncem (Unione Nazionale Comunità Montane) dal 1990 al 1996. Fu anche membro del consiglio di amministrazione dell'allora Cassa Rurale di Fornace e Seregnano, membro dell'Espo (Ente Sviluppo porfido), membro del direttivo del Consorzio produttori porfido di Fornace, presidente della sezione porfido di Assindustria del Trentino, consigliere della Camera di commercio industria e agricoltura di Trento. Fu anche attivo in tutti gli enti con i quali aveva relazioni da molto tempo: Confindustria di Trento, Camera di commercio industria e artigianato, Espo, Trentino Export.
Nel 2004 fu insignito dell'onorificenza del cavalierato "In riconoscimento per l'opera sociale e di dedizione al dovere svolta al servizio della comunità".
«La famiglia, io, la giunta, il consiglio comunale, le associazioni tutte e la collettività di Fornace lo salutano con gratitudine e ne serberanno il ricordo», conclude il figlio Mauro.
Il funerale avrà luogo domani alle 15 a Fornace.