Pergine, Vaia Day, giornata online per parlare di ambiente ed economia circolare
A due anni dalla tempesta Vaia, i tre co-fondatori della startup Vaia hanno incontrato online imprenditori, scienziati, designer e divulgatori scientifici per discutere dei temi cruciali dei nostri giorni e celebrare l’anniversario della nascita della startup
IL VIDEO: A Piné piantati 727 alberi per i due anni dalla tempesta Vaia
PERGINE. Domenica 8 novembre è stata la giornata scelta dai tre co-fondatori di "Vaia" per festeggiare il primo anno di vita della startup, un’occasione di incontro e di confronto, per guardare al futuro con ottimismo e concretezza. La giornata, inserita all’interno del progetto “Il pianeta che vorrei”, è stata realizzata in collaborazione con l’associazione H2O+ e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Inizialmente concepito come evento fisico presso il Teatro di Pergine, il Vaia Day è stato invece trasmesso in live streaming su Facebook a causa dell’emergenza sanitaria in corso. “Siamo contenti di aver festeggiato con la nostra community” spiega Federico Stefani “i 30.000 followers di Facebook e i 10.000 di Instagram sono la nostra vera forza e ricchezza, è la community a dare importanza a quanto abbiamo costruito in questo primo anno”.
Ad aprire la giornata è stato il talk dedicato all’economia circolare, che ha visto la partecipazione di Giulio Bonazzi, presidente di Aquafil Group; Claudio Cainelli, membro del Consiglio di gestione Fondazione Caritro; Ketty Paller, CEO di UpSens; Salvatore Pinto, presidente di Green Energy Storage; Alessandro Santini, vice direttore di Confindustria Trento; e Federico Stefani, co-fondatore della startup Vaia. I relatori hanno illustrato con esempi concreti il concetto di sostenibilità d’impresa, e come si possa rendere più circolare e resiliente la nostra economia.
Temi dei talk pomeridiani sono stati rispettivamente il design sostenibile e la resilienza della natura: il primo come strumento per rendere più sostenibile il nostro modo di costruire, progettare, produrre; la seconda, come fonte di ispirazione in un mondo alle prese con l’emergenza climatica. Il primo talk ha visto, tra gli altri, la partecipazione dell’interior designer di Trento Alexandra Khnykina, dell’esperto di edilizia sostenibile Francesco Cattaneo, del maestro artigiano dell’altopiano di Piné Giorgio Leonardelli, e del co-fondatore della startup trentina Paolo Milan. A seguire, divulgatori scientifici del calibro di Giorgio Vacchiano e Mia Canestrini, insieme alla viaggiatrice a cavallo Paola Giacomini e al co-fondatore della startup VAIA Giuseppe Addamo, hanno analizzato il concetto di resilienza in natura, spaziando dalla biologia all’etologia, fino alla letteratura, anche nel contesto dell’emergenza sanitaria in corso.
Al concludersi della giornata, curata e moderata da Gabriele Catania, i tre co-fondatori Federico Stefani, Giuseppe Addamo e Paolo Milan, hanno incontrato online anche i sostenitori della startup, ripercorrendo insieme a loro i traguardi raggiunti in questo primo anno di vita. Le parole conclusive di Giuseppe, che citando Leonard Cohen dice “C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da li che entra la luce” lasciano avvertire quanto il Vaia Cube, con la sua spaccatura incisa sulla parte superiore, sia un simbolo importante, che prende una posizione chiara nei confronti della sostenibilità ambientale, che fa la differenza. Vaia “è il suono della resilienza”.