“Partita Iva con figlie in quarantena, ma non ho diritto a malattia o permessi”
Lo sfogo di una mamma imprenditrice alle prese con il rischio di isolamento “extra large”. Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook
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TRENTO. Problema diffuso di questi tempi: i figli in quarantena. Complicato per i figli, complicato per i genitori che devono arrabattarsi tra lavoro e ragazzini a casa. Se poi il genitore non ha diritto a permessi Covid e si ritrova forzatamente escluso dal lavoro, la cosa si fa ancora più difficile.
In Trentino sono entrate ieri (21 gennaio) in vigore nuove regole sulla Dad secondo l’ordinanza del governatore Fugatti: il periodo di sospensione del servizio in presenza per la classe in caso di positività (la cosiddetta quarantena) passa da 14 a 10 giorni.
Ecco lo sfogo di una mamma che ha scritto a “Dillo al Trentino”, alle prese con la quarantena delle bambine e le incertezze legate ai tamponi positivi. “Sono mamma di due bambine, una delle quali positiva in dad e una a cui hanno chiuso la sezione della scuola materna causa positivi.
Sono una partita Iva, ho una mia azienda, gestisco un servizio essenziale perciò la mia presenza è indispensabile. Ma non ho diritto a malattia, ferie, permessi retribuiti covid… nulla. Ho la terza dose e non ho sintomi, perciò potrei andare al lavoro con Ffp2. Nel caso anche l’altra figlia al tampone di rilascio risultasse positiva, “vincerei” altri 10 giorni di isolamento che si sommerebbero a questi 10 che stiamo già vivendo.
La domanda è molto semplice, una persona nelle mie condizioni, a chi lascia la figlie tutto il giorno? E secondo voi è giusto che se l’altra figlia risultasse positiva potrei fare un tampone dopo dieci giorni invece che dopo meno?”.