Paccher sull’abbattimento di Kj1: “Unanimità dei Trentini, i territori vogliono tornare a vivere in tranquillità”
Il presidente del Consiglio Regionale ha sottolineato la preoccupazione dei residenti in Trentino sul tema, sottolineando poi come la distanza non consenta di capire a pieno il fenomeno
TRENTO. “Chi vive in Trentino è molto preoccupato per la situazione in cui ci troviamo per i grandi carnivori e quindi da parte della popolazione c'è un consenso pressoché unanime nei confronti della Giunta provinciale per l'abbattimento dell'orsa Kj1. C'è la richiesta dei territori di poter tornare a vivere il proprio territorio e la montagna con tranquillità. Le polemiche arrivano da chi non vive in Trentino", ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige e consigliere di maggioranza del Consiglio provinciale di Trento, Roberto Paccher.
"Solo nei salotti romani si può pensare che l'orso sia un animale simpatico er da compagnia. La realtà è che è un animale feroce e pericoloso, e la sua aggressione può essere mortale. Gli interventi di abbattimento sono previsti dalla normativa e non mettono a rischio la sopravvivenza della specie sull'arco alpino", ha aggiunto. Sugli annunci di boicottaggio del Trentino dal punto di vista turistico promossi dagli animalisti, Paccher sostiene che non vi siano rischi reali.
"In Slovenia si abbattono 500 orsi all'anno e nessuno lancia boicottaggi. È invece evidente che invece noi dobbiamo garantire la sicurezza anche a chi viene in Trentino per vivere l'ambiente naturale", così Paccher, che ha poi espresso favore nei confronti della sottoscrizione avvenuta nei giorni scorsi in Val di Sole per un referendum contro orsi e lupi, "Se è fattibile lo diranno gli uffici tecnici, ma dal punto di vista politico è da sostenere perché si dà voce ai territori, che non ne possono più”.