il caso

Paccher a Miami per incontrare Chico Forti, Manica (Pd): «Perché e chi paga?». Il vicepresidente: «A mie spese»

Interrogazione sul viaggio del vicepresidente del consiglio regionale per incontrare il trentino in carcere



TRENTO. Scoppia un caso sul viaggio in Florida del vicepresidente del consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) per incontrare Chico Forti, il trentino in carcere all'ergastolo per omicidio che stando alle rassicurazioni di mesi fa sarebbe dovuto rientrare in Italia per scontare qui il resto della pena.

Il consigliere provinciale del Pd Alessio Manica ha presentato un’interrogazione in cui chiede “chi ha autorizzato, chi pagherà e soprattutto sulla base di quale provvedimento, decisione del Consiglio regionale o del suo Presidente, è stato autorizzato il viaggio del vicepresidente Paccher”. “Viaggio che, per inciso, ha tutte le caratteristiche dello spot elettorale e, onestamente, considerando anche i precedenti, ben poche possibilità di poter incidere sulla vita del trentino in carcere negli Stati Uniti”, sostiene Manica.

Pronta la replica di Paccher: «Il viaggio a Miami per incontrare Chico Forti Me lo sono pagato interamente di tasca mia, con qualche migliaio di euro. E per andare negli Stati Uniti ho affrontato un viaggio di 18 ore. Se lo desidera anche il consigliere del Pd può prendere un aereo per gli Usa e portare la propria solidarietà ad un trentino in cella da 22 anni. Senza chiedere autorizzazioni ad alcuna giunta».  Paccher precisa che «il viaggio a Miami era stato programmato già due anni fa e a lungo rinviato causa pandemia», «ho potuto vedere Forti e l’ho fatto per tre ore. Lui è stato felice, ho incontrato il console a Miami, che ha ribadito come la diplomazia non si sia fermata, continui a lavorare per riportarlo in Italia».













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