Orsi, Brambilla: “Denuncia contro ignoti per M62. Resta in campo l'ipotesi del bracconaggio”
La presidente di Leidaa: “Noi abbiamo piena fiducia nella magistratura.L'apertura di un fascicolo da parte della Procura è un passo essenziale. La mancanza di trasparenza, la fretta e l'arroganza dell'amministrazione Fugatti non fanno che accrescere il clima di odio e di paura nei confronti dei plantigradi”
ROMA. “Se avessero ragione i periti veterinari che mettono in discussione l'identificazione con JJ4 dell'orso coinvolto nell'incidente mortale nei boschi di Caldes il 5 aprile scorso, ulteriori dubbi calerebbero su una vicenda che appare ben lontana dall'essere ancora chiarita in tutti i suoi aspetti”. Ad affermarlo è Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell'Ambiente.
Soltanto due giorni fa, la Leal-Lega antivivisezionista aveva comunicato in una nota che, a detta loro, l'orsa Jj4 non sarebbe la responsabile dell'aggressione e dell'uccisione del runner di 26 anni Andrea Papi, morto nei boschi di Caldes il 5 aprile scorso. Su questo però era arrivata la dura riposta della famiglia Papi nei confronti degli animalisti.
“Resta in campo l'ipotesi del bracconaggio per M62 - prosegue Brambilla – altro orso di 4 anni condannato dalla Provincia autonoma di Trento e trovato morto sopra il lago di Molveno, in quanto l'esame autoptico non ha individuato le cause del decesso”.
“Non dimentichiamo che nel 2015-16 ben tre orsi - F5, M6 e M21 - furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di tensione determinata dal caso dell'uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Ma noi abbiamo piena fiducia nella magistratura, perciò abbiamo presentato una denuncia contro ignoti proprio per la morte di M62, sulla quale devono essere dissipati i dubbi, in un senso o nell'altro”.
La presidente di Leidaa conclude: “L'apertura di un fascicolo da parte della Procura è un passo essenziale. Nel complesso, ci sono troppe perplessità su fatti che devono essere definitivamente accertati. La mancanza di trasparenza, la fretta e l'arroganza dell'amministrazione Fugatti non fanno che accrescere il clima di odio e di paura nei confronti dei plantigradi, potenzialmente con gravi conseguenze”.