Orsa di Dro, raffica di ricorsi contro l’ordine di abbattimento. Enpa: «Basta selfie con gli animali»
La Provincia accusata di ritardi nel posizionamento dei bidoni anti-plantigradi. Anche Lav e Brambilla annunciano azioni legali
L'ORDINANZA. Fugatti ordina l'abbattimento di un'orsa. Monitoraggio intensivo dell'area
LA REAZIONE L’Oipa va al Tar: «Ancora un mandato di uccidere»
IL NUOVO EPISODIO Vezzano, ciclista inseguito da un orso su un sentiero: sfugge indenne
LA VISITA L’assessore Failoni visita il turista francese aggredito dall'orso: «Persona eccezionale»
ALTO GARDA Attaccato da un orso a Dro: ferito agli arti
MOLVENO Incontro ravvicinato tra una mamma con tre figli e un'orsa
ANDREA PAPI Il 5 aprile 2023 l'aggressione mortale nei boschi del Peller
IL VIDEO L'orsa e i cuccioli in un giardino ad Arco
TRENTO. "Enpa impugnerà l'ordinanza con cui il presidente del Trentino ha condannato a morte l'orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro". Lo annuncia l'associazione in una nota. "Desta ancora più sconcerto il fatto che l'ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l'identità dell'esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto - continua -. A questo riguardo, sembra che il plantigrado - una femmina - fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione ad un pericolo percepito. Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino".
"Il presidente Fugatti, la cui personale avversione per i plantigradi è nota urbi et orbi, non ha aspettato neanche l'esito delle indagini dei Forestali, ma ha subito applicato legge del taglione, condannando a morte un non meglio identificato esemplare di orso", le parole del presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi. Secondo Rocchi eventuali problemi nella convivenza con i plantigradi così come con tutti gli altri selvatici sono responsabilità degli amministratori provinciali, non certo degli animali che adottano modelli di comportamento naturali.
"La sequela di 'selfie con orso' vista in questi giorni e mai sanzionata dalla Pat, così come i ritardi nel posizionamento dei bidoni anti-plantigradi o la mancanza di campagne di sensibilizzazione in materia di convivenza con i grandi carnivori, testimoniano il fallimento della Pat nella gestione del rapporto con la fauna. Per questo - conclude Rocchi - chiediamo che il ministero dell'Ambiente avochi a sé la gestione dell'intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale. Chiediamo insomma che il ministro Pichetto Fratin si occupi finalmente di ambiente e di animali e non più soltanto di energia nucleare".
"Lav, come annunciato da sempre, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata e violenta nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici", annuncia la Lav in una nota. "Il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell'orsa, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opponiamo al provvedimento e facciamo ricorso al Tar", dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav per l'Area Animali Selvatici. L'Enpa annuncia che "impugnerà l'ordinanza con cui il presidente del Trentino ha condannato a morte l'orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro. Desta ancora più sconcerto il fatto che l'ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l'identità dell'esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto. A questo riguardo, sembra che il plantigrado - una femmina - fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione ad un pericolo percepito. Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino". La presidente nazionale di Enpa Claudia Rocchi chiede che "il ministero dell'Ambiente avochi a sé la gestione dell'intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale. Chiediamo insomma che il ministro Pichetto Fratin si occupi finalmente di ambiente e di animali e non più soltanto di energia nucleare".
"Nell'augurare 'pronta guarigione' al turista rimasto ferito ieri dopo l'incontro con un orso sul territorio del Comune di Dro (Trento), la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente annuncia che ricorrerà contro l'ordinanza del presidente della Provincia autonoma per l'abbattimento dell'animale 'responsabile', non appena identificato. una misura assunta prima ancora di aver chiarito in maniera completa ed esauriente le circostanze della presunta aggressione". "L'episodio - specifica la presidente Michela Vittoria Brambilla, anche a nome dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell'Ambiente - non può comunque servire da pretesto per avviare la strage di orsi prevista dalla legge provinciale del marzo scorso, di cui contestiamo la non conformità alle norme europee e alla Costituzione, né tantomeno per comportamenti tesi ad eludere la possibilità stessa di un controllo di legalità. Non può e non deve ripetersi il caso dell'orso M90, abbattuto in contemporanea con l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso". "Chi trae profitto politico dalla situazione ha fatto della guerra a lupi e orsi la propria bandiera e li vuole morti, punto e basta. Anche strizzando l'occhio al bracconaggio - continua la parlamentare -. Nei giorni scorsi si è avuta conferma che hanno perduto la vita per cause non naturali due orsi già "condannati" dalla Provincia le cui carcasse sono state trovate nello scorso autunno: MJ5 e F36. Ricordo che il Piano interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) prevede anche azioni diverse dall'abbattimento, come il radiomarcaggio e la captivazione. Preciso fin d'ora che siamo pronti a prendere in carico plantigradi eventualmente considerati 'problematici', per favorire il loro trasferimento in rifugi all'estero, visto che la Provincia ha a suo tempo rifiutato la nostra proposta di creare un santuario per orsi in Trentino. Non ci stancheremo mai di ripetere, infine, che si deve puntare sulla prevenzione: adeguata segnaletica, rigoroso rispetto delle norme di comportamento, completamento dell'installazione dei bidoni anti-orso in tutti i Comuni interessati, chiusura preventiva dei sentieri a rischio (specialmente in presenza di orse con i cuccioli) e tutte le misure necessarie per promuovere e realizzare la convivenza tra uomini ed orsi, come sostanzialmente avviene da sempre nel parco d'Abruzzo. Ritardi e omissioni sono sospetti: sparare è una vergogna, ma è più comodo".