Omicidio Neumair, Madè: “I farmaci hanno cambiato Benno”
La sorella del giovane accusato dell'uccisione dei due genitori ha rivelato agli inquirenti: “Nel 2013 arrivò a spingere me e mio padre; io andai al pronto soccorso”
L'INDAGINE: il cellulare della madre nascosto nei pressi di ponte Roma
LA CONFESSIONE: dopo il ritrovamento del cadavere di Laura Perselli
LA SORELLA: Madè non crede al pentimento del fratello
BOLZANO. Si arricchisce di elementi la ricostruzione del duplice omicidio dei coniugi Neumair di Bolzano per mano del figlio Benno. "Il nostro rapporto era molto buono fino a dieci anni fa, quando Benno era stato lasciato dalla sua ragazza ed era entrato nel mondo del body building". Inizia così una lunga dichiarazione rilasciata, in fase di indagine, da Madè Neumair, agli inquirenti, e trasmessa mercoledì sera dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" su Rai 3.
"In quel periodo - aggiunge Madè - Benno era studente ad Innsbruck ed aveva iniziato a fare uso di ormoni, come il testosterone: da lì il suo carattere è iniziato a cambiare e il nostro rapporto, così come quello tra lui e i nostri genitori, ha iniziato a deteriorarsi. Da medico posso dire che tali sostanze possono provocare un cambiamento della personalità durante il loro consumo. Attualmente lui sta prendendo delle sostanze che abbassano il livello di testosterone nel corpo per sentirsi più calmo: questi farmaci si prendono dietro prescrizione medica. So che anni fa era andato da un medico a San Marino per una consulenza in questo campo: da allora mio fratello si è sempre fatto da se ricette false, cosa che anche mia madre sapeva e cercava di convincerlo a non falsificare le ricette. Tutti in famiglia eravamo contrari all'uso di questi farmaci e per questo erano nati anche dei litigi. Nel 2013 Benno durante un nostro litigio era arrivato perfino a spingere mio padre e me: io ero addirittura andata al pronto soccorso, mentre Benno era uscito di casa portando con sè le carte di credito dei nostri genitori. Per circa un anno non lo abbiamo più rivisto, da altri abbiamo saputo che era andato a vivere un periodo dalla nonna e che poi aveva preso una stanza in affitto. Negli anni successivi il rapporto tra lui e noi si è poi stabilizzato".
Intanto è emerso dalle indagini un altro particolare: dopo la crisi psicotica avvenuta in luglio a Ulm, che comportò un ricovero coatto con diagnosi di schizofrenia paranoide, Benno ne ebbe una seconda anche a Bolzano: il 30 luglio infatti la squadra volante della questura di Bolzano, chiamata dal 118, dovette intervenire nei confronti dell'indagato, descritto come persona instabile che rifiuta ogni tipo di collaborazione con i sanitari. Ai genitori era stato consigliato di richiudersi nella loro stanza nelle ore notturne allo scopo di mettersi al sicuro da eventuali comportamenti negativi del figlio.