Nuovo ospedale, e gli spazi clinici per Medicina? La minoranza fa approvare (all’unanimità) una risoluzione
Nel documento di Paolo Zanella (Futura) anche la previsione di spazi modulari per fronteggiare eventuali pandemie
Commissione d'inchiesta sul Not: il consiglio provinciale boccia la risoluzione di Onda Civca
TRENTO. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato all'unanimità la risoluzione del consigliere Paolo Zanella (Futura 2018) per l'individuazione di spazi adeguati per l'insegnamento clinico e la ricerca per il corso di laurea in medicina dell'Università di Trento nel Nuovo ospedale di Trento (Not), la previsione di spazi modulari per fronteggiare eventuali pandemie e la definizione di posti letto in linea con la prossima definizione degli standard nazionali.
La risoluzione è stata emendata in accordo con la maggioranza, che ha chiesto l'eliminazione del punto relativo al coinvolgimento del Consiglio sanitario provinciale, la Quarta commissione permanente e i rappresentanti sindacali per proporre adeguamenti normativi al Not.
«Non condivido l'emendamento ma ritengo essenziale dare seguito a tre questioni di grande importanza», ha spiegato Zanella prima del voto.
Il Consiglio ha invece bocciato a maggioranza le risoluzioni proposte dal consigliere Filippo Degasperi (Onda civica), per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul Nuovo ospedale di Trento, da Alex Marini (Gruppo misto), per la pubblicazione degli atti riguardanti il Not, e da Luca Zeni (Pd), per avviare un confronto su possibili miglioramenti della struttura sanitaria con il Consiglio sanitario.
«Vista la situazione, si ritiene di dover attendere le vicende giudiziarie prima di assumere decisioni non reversibili», aveva chiarito in precedenza il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, intervenendo sulle proposte di risoluzione presentate da alcuni consiglieri di minoranza sul Nuovo ospedale del Trentino (Not).
«Le vicende giudiziarie, i ricorsi e gli appelli si sono susseguiti nel tempo, e di ciò non si è potuto che prenderne atto, facendo scivolare di necessità lascio dei lavori, dovendo rivalutare mutate esigenze della collettività e delle istanze sanitarie», ha precisato Fugatti.
A quanto riferito da Fugatti, l'impresa Pizzarotti ha presentato ricorso dinnanzi alla Corte di Cassazione avversa alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 30 marzo, in cui si affermava la validità dell'aggiudicazione all'impresa Guerrato, senza chiedere la sospensione della sentenza impugnata.
«Questo ulteriore incidente giudiziario, che non ostacola la prosecuzione progettuale, è prova ulteriore delle difficoltà che la Giunta deve affrontare per dare al Trentino il nuovo ospedale», ha precisato Fugatti.