Vuole 20 mila euro dal Comune di Cles per una caduta

Cles. Comune a giudizio il prossimo 26 febbraio tirato in causa dalla signora D. M., che il 27 luglio 2017 era caduta mentre camminava sul marciapiede di viale Degasperi.L’infortunio, secondo l’accusa...



Cles. Comune a giudizio il prossimo 26 febbraio tirato in causa dalla signora D. M., che il 27 luglio 2017 era caduta mentre camminava sul marciapiede di viale Degasperi.

L’infortunio, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto per la presenza di una buca di circa 8-10 centimetri di profondità coperta da foglie, non visibile per l’oscurità. Il fatto sarebbe successo, sempre secondo le circostanze riportate dalla querelante, verso le 20.20.

Il marciapiede al civico 47 (dove secondo la denuncia sarebbe avvenuta la caduta) a detta del Comune di Cles però non presenta alcuna buca. Inoltre sul luogo non ci sono alberi, ma solo una piccola siepe di ligustro, pianta sempreverde. Comunque il sinistro è avvenuto in estate (27 luglio) e poco dopo le 20, quando ancora non è buio.

Nell’atto di citazione si dichiara che la signora procedeva sul marciapiede protetto con transenne di ferro che lo separano dalla strada, ma sul posto non sono presenti transenne. L’unico avvallamento presente in zona - puntualizza ancora l’amministrazione municipale- è rappresentato da un tombino posizionato sulla carreggiata stradale -zona preclusa ai pedoni- e destinata ai veicoli.

La signora ha chiesto il risarcimento (20.080 euro) al Comune di Cles che ha attivato la propria copertura assicurativa con la polizza stipulata con la compagnia assicurativa Itas. La compagnia, tramite il proprio broker, ha respinto la richiesta di risarcimento e ora a decidere sarà il tribunale di Trento. La causa, come da copertura assicurativa, sarà seguita direttamente dall’Itas tramite lo studio dell’avvocato Massimo Zanoni di Trento, che è stato incaricato con ampio mandato anche per la parte eventualmente riguardanti responsabilità del Comune: il tutto comunque con onere a carico dell’assicurazione senza quindi nessun esborso per l’amministrazione pubblica come recita la delibera assunta all’unanimità nei giorni scorsi dalla giunta. G.E.















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