Un docufilm sulle caserade di Peio
Il caseificio turnario del paese solandro è l’ultimo del Trentino ancora in funzione
PEIO. Ci sarà anche un pezzetto di Val di Sole giovedì prossimo, a Torino, a Terra Madre-Salone del Gusto 2018, patrocinato da Slow Food Italia. Nell’occasione, al Cinema Massimo alle 21 sarà presentato in anteprima il film documentario “Latte nostro”, che racconta i caseifici turnari di Peio (dove lavorano Mattia Pangrazzi, casaro, e Ilaria Dallagiovanna, addetta allo spaccio) e Gemona (Friuli) ed è stato realizzato da Michele Trentini.
Gli ecomusei, si sa, promuovono azioni e progetti interagendo tra di loro, perché la pratica dello scambio e del confronto funge sempre da stimolo per garantire qualità e contenuti alle attività in cantiere. Esattamente quello che è accaduto per il progetto che vede coinvolti l’Ecomuseo della Val di Peio e l’Ecomuseo delle Acque in Friuli, uniti nel sostenere e valorizzare le due latterie turnarie che ancora operano sui rispettivi territori: il Caseificio di Peio e la Latteria di Campolessi.
Il modello turnario e i protagonisti delle due filiere andavano necessariamente documentati e raccontati, confrontando e accomunando le esperienze. Di tutto questo si è occupato il regista Michele Trentini, che con il sostegno dei due ecomusei ha realizzato il film documentario “Latte nostro”, che verrà presentato in anteprima giovedì prossimo a Torino. Un’occasione importante per far conoscere e apprezzare a livello nazionale un modello di gestione e lavorazione del latte unico e sostenibile, e forse proprio per questo a rischio di estinzione. Le latterie e i caseifici turnari rappresentano infatti una delle più antiche forme di cooperazione agroalimentare in Italia, adottando una consuetudine di gestione collettiva del latte per trasformarlo in prodotti caseari.
Nella latteria di Peio, come in quella di Campolessi, l’insieme dei prodotti lavorati in un giorno viene assegnato a turno a uno dei soci allevatori, con una frequenza proporzionale alla quantità di latte conferita. Le vacche vengono alimentate con erba e fieno, è vietato l’utilizzo di insilati e fasciati.
Il film mette in primo piano animali, allevatori, pastori e casari che contribuiscono alla realizzazione di straordinari formaggi a latte crudo e senza utilizzo di fermenti industriali: il Formaggio di Turnaria e il Casolet, entrambi Presidi Slow Food sostenuti dai due ecomusei. (f.b.)