Un calendario per celebrare le api firmato da Sandri

Revò. Un calendario per celebrare le api, l’insetto probabilmente più necessario al genere umano, con una serie di fotografie che mese dopo mese scandisce la vita e l’attività di questi operosi...



Revò. Un calendario per celebrare le api, l’insetto probabilmente più necessario al genere umano, con una serie di fotografie che mese dopo mese scandisce la vita e l’attività di questi operosi insetti e di chi, per passione o anche per lavoro, se ne prende cura. Gli scatti sono di Luigi Sandri, appassionato fotografo amatoriale (ma ormai con un palmares a da far invidia ai veri professionisti) a cui l’Associazione Apicoltori Trentini ha affidato il compito di illustrare nella varie stagioni il 2021, l’anno che l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato come “anno mondiale della frutta”. Un onore ed una bella soddisfazione per Sandri, che anche per il 2021 è tra gli autori delle immagini del calendario dell’Euregio, che unisce Trentino, Tirol e Südtirol, con due bellissimi scatti aerei d’inverno sul canyon del Novella ed i tornanti del passo Mendola.

Funzionario della Dao e cresciuto in una famiglia di commercianti, Luigi Sandri da anni coltiva, oltre alla passione della fotografia, anche quella di apicoltore. Nel calendario ripercorre squarci di vita dell’apicoltore e delle api in attività: dalla sciamatura in primavera alla nascita di nuovi apiari, con un occhio speciale verso le api regina e le tante attenzioni e cure che un buon apicoltore riversa su di esse e sulla loro operosa e dinamica “corte” che le accompagna per tutta la vita. Immagini descrivono poi la smieltaura con tutti gli accorgimenti ed i “trucchi” per non danneggiare il lavoro dell’alveare e non trascurare di documentare la visita di un amatore “naturale” del miele, l’orso bruno. Il plantigrado, definito “birichino” nel calendario, è però tutt’altro che popolare tra gli apicoltori che si ritrovano spesso l’alveare distrutto dal ghiotto animale che il miele lo sante da lontano (il Trentino proprio ieri ha riferito dei danni causati in Val di Sole).

Attenzione infine agli apiari ed alla collocazione ideale per prepararsi all’inverno e difenderli dalle tante insidie legate alle coltivazioni ed ai fitofarmaci ed in conclusione una carrellata dei prodotti che dal lavoro delle api si ricavano. Davvero una testimonianza preziosa della natura, semplice e scontata (ma non per sempre, se non ci stiamo attenti) che ci circonda e che merita di essere più compresa e difesa. Cosa che gli apicoltori fanno con costanza anno dopo anno, spostando i loro alveari lontano dai pericoli di certa agricoltura intensiva e cercando i fiori più belli e profumati: contribuendo così al cerchio fondamentale della vita. Un l plauso a Luigi Sandri ed alla sua testimonianza. G.E.















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