«Tutti i Comuni e le scuole sostengano l’Aqualido» 

Promessa non mantenuta. Meneghelli, della società che gestisce l’impianto di Ronzone,  ricorda i buoni propositi dell’inaugurazione: «L’intera Valle di Non collabori al suo successo» 


Fabrizio Brida


Ronzone. L’Aqualido di Ronzone, come annunciato dal Trentino qualche tempo fa, resterà chiuso al pubblico durante la stagione autunnale e invernale. Una decisione purtroppo inevitabile, nata a seguito di una pandemia mondiale che, dopo mesi di chiusura forzata e un’estate con forti limitazioni, costringe ora a rispettare protocolli rigidissimi. Ma anche a causa della mancanza di una visione di valle, di una “promessa” fino ad oggi non mantenuta.

«L’Aqualido è un’infrastruttura di qualità che dovrà essere di supporto e traino non solo di Ronzone e dell’alta valle, ma dell’intera Val di Non, attorno alla cui gestione si realizzi una concreta collaborazione tra tutti i Comuni» era stato l’augurio dell’allora assessore provinciale Carlo Daldoss in occasione dell’inaugurazione nel settembre 2017. Finora, però, pare proprio che non sia stato così.

A chiarire un attimo la situazione è Filippo Meneghelli, amministratore della società che gestisce l’impianto. «La mia società non è in “profondo rosso”, è certo che Aqualido non fa utili ma non mi arrendo – dichiara –. Non mi arrendo di fronte a questa profondissima crisi che non è solo economica, ma anche sociale. Credo in quello che faccio con passione, ma rimango basito di fronte ai numeri, di fronte alla realtà. L’Aqualido è l’unica piscina comunale presente in Val di Non, sono stati investiti più di 5 milioni di soldi pubblici per avere una bellissima struttura in un posto magnifico da cui si vede tutta la valle».

L’idea era ed è quella di potenziare l’offerta turistica, garantendo un’alternativa sportiva alle numerose attività che il nostro territorio è in grado di proporre a bambini, giovani, anziani e famiglie che scelgono la nostra valle per le proprie vacanze.

«È un impianto natatorio che appartiene al territorio – prosegue Meneghelli – non può e non deve essere solo locale (Ronzone conta poco più di 400 abitanti, ndr) e non deve rimanere un lido estivo aperto solo 3/6 mesi l’anno».

Tre anni fa, riferendosi alla piscina appena inaugurata, l’assessore Daldoss aveva aggiunto che «il suo successo dipenderà anche dal fatto che si realizzi un recupero collaborativo fra tutte le realtà territoriali e amministrative che ad essa fanno riferimento. Un investimento rilevante che deve andare a beneficio di tutta la valle».

A Meneghelli sorgono dunque alcune domande: perché non sono stati colti e attuati questi buoni propositi di collaborazione da parte di tutti i Comuni? Perché quelle scuole che, con impegno e sacrificio, riescono a offrire agli scolari un’alternativa alla classica attività fisica in palestra non decidono di venire all’Aqualido? Perché i Comuni non partecipano con un piccolo contributo al sostentamento di Aqualido, come accade nelle altre valli, dando la possibilità alla gestione privata di garantire un servizio efficiente per tutto l’anno? Perché, in un periodo come questo, non si sente la necessità di collaborare per sostenere l’economia di valle, sentendo tutte le realtà strettamente collegate e reciprocamente utili?

«Io non sono un politico – conclude Meneghelli –. Tenderei a non dar peso alle diatribe tra fazioni opposte, se non mi toccassero professionalmente probabilmente mi farebbero sorridere. Ma forse, adesso che alcune amministrazioni comunali sono cambiate, si potrà pensare a un coinvolgimento in questo progetto che vuole portare salute e benessere a tutti i residenti della Val di Non».













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