Stranieri ospitati negli edifici ex Enel, Bezzi all’attacco
PEIO. Giacomo Bezzi contro l’ospitalità agli stranieri a Peio, negli edifici ex Enel alla Centrale di Pont. In una lunga interrogazione, il consigliere provinciale di Forza Italia ironizza sul fatto...
PEIO. Giacomo Bezzi contro l’ospitalità agli stranieri a Peio, negli edifici ex Enel alla Centrale di Pont. In una lunga interrogazione, il consigliere provinciale di Forza Italia ironizza sul fatto che i costi dell’energia sono aumentati, mentre «per i cittadini stranieri gli edifici sono stati prontamente sistemati ovviamente a spese dei cittadini trentini. Pare inoltre che non solo gli edifici siano stati ristrutturati in tempi brevi ma che siano stati collegati anche con la rete di banda larga, collegamento questo ripetutamente richiesto per questioni di controllo delle dighe in giusto adempimento a misure di sicurezza per i cittadini, tali richieste non sono mai state prese in considerazione». E ancora: «Alcuni imprenditori della zona sono stati contattati per far presente la presenza di questi giovani stranieri per i quali sono previste misure di inserimento molto vantaggiose, infatti pare che la retribuzione che deve essere loro riconosciuta in caso di assunzione è di 500 euro circa al mese senza che per 3 anni sia richiesto il versamento di alcun contributo od onere accessorio. Alla luce di tale situazione è del tutto evidente che a queste persone sarà riservata una via d’accesso privilegiata al lavoro in quanto il costo per il datore di lavoro è di molto inferiore a quello attualmente sostenuto per dipendenti, magari locali, o comunque inseriti da anni nel settore».
Bezzi prosegue sottolineando come «l’inserimento di un gruppo di uomini giovani, senza la famiglia al seguito, con usi e costumi e forse religione molto diversa dalla nostra all’interno di una comunità piccola, rappresenta una questione di carattere sociale, in particolare sotto il profilo della sicurezza, che deve essere attentamente valutata e controllata». Esi chiede «chi si farà realmente carico della vigilanza e della sicurezza delle persone residenti, spesso anziane oppure sole che vivono in situazioni abitative sparse sul territorio». Bezzi chiede dunque « numero, provenienza, cittadinanza, formazione, modalità di accoglienza, periodo, ambiti di azione, costi forniti in maniera dettagliata per anno e pluriennali, di chi è la proprietà degli immobili nei quali sono stati alloggiati, chi ne ha sostenuto i costi di ristrutturazione degli immobili, se corrisponde al vero che la banda larga è stata collegata alla località ove sono accolti gli stranieri in occasione del loro insediamento, oppure in quale data precisamente, quali sono le misure di sicurezza adottate a garanzia della popolazione residente».