Speso quasi un milione per fiume e aree protette
La Rete di Riserve Alto Noce traccia il bilancio dei primi due anni di attività Nel 2018 prevista una decina di infopoint con ricarica per e-bike e smartphone
VAL DI SOLE. Volge al termine il secondo anno della Rete di Riserve Alto Noce, che coinvolge 13 comuni e 2 Asuc (Arnago e Monclassico, gestisce e tutela 3 aree protette (torbiera del Tonale, Ontaneta di Croviana e Prati aridi di Arnago), 5 riserve locali, il fiume Noce e i suoi affluenti.
La tutela del Noce e delle varie aree protette ha comportato importanti azioni, rese possibili da quasi 900.000 euro investiti e da investire sullo sviluppo sostenibile della Val di Sole (540.000 di Bim dell’Adige, Comunità di Valle, Provincia per il budget di base su 3 anni e 340.000 sul Piano di sviluppo rurale). Sono stati attuati operazioni di ripristino ambientale e progetti di divulgazione come H2Noce, che ha coinvolto 22 classi medie e oltre 500 ragazzi, o il progetto «Prati fioriti», 12 prati amici delle api realizzati in collaborazione con l’Associazione Apicoltori Solandri e Apt. E poi il corso di formazione per le squadre del verde sugli interventi per contenere la pianta invasiva «Poligono del Giappone», l’organizzazione del programma settimanale estivo “Scopri l’Ontaneta 2017” per turisti e residenti (più di 650 persone coinvolte) e l’organizzazione di una squadra di 4 operai che per 6 mesi si sono occupati della riqualificazione ambientale e del mantenimento di prati di versante abbandonati e del miglioramento di prati di fondovalle. Insomma, un grande successo ottenuto grazie a un’ottima progettazione e alla fitta collaborazione con comuni, portatori d’interesse, associazioni, servizi provinciali e scuole.
Ora è tempo di pensare al 2018, un anno in cui si andrà a chiudere il cerchio di questo primo triennio e in cui si andranno ad ultimare alcuni importanti progetti. «Si chiude con grande soddisfazione il secondo anno della Rete di Riserve Alto Noce, un anno molto intenso che, grazie alla credibilità acquisita, ha visto anche aumentare le amministrazione comunali coinvolte, con anche Terzolas che ha sposato la causa – commenta il presidente della Rete Alessandro Fantelli -. Nel corso del 2017 tanto si è fatto per tutelare il territorio, ma anche a livello didattico le iniziative non sono mancate, con oltre 500 ragazzi delle medie che sono stati coinvolti in progetti specifici. Nel 2018 sposteremo la nostra attenzione sulle scuole per l’infanzia, con oltre 300 bambini coinvolti. Nei prossimi mesi verrà posizionata lungo l’asse del Noce una decina di infopoint progettati dall’architetto Sandri, che, oltre ad informare sulla storia e sull’ecosistema del fiume, rappresenteranno anche dei punti di relax, di approfondimento e di ricarica per smartphone e bici-elettriche. Il costo di tale intervento si aggirerà sui 130 mila euro. Infine, entro l’autunno, verrà ultimato un progetto da 100 mila euro redatto dall’architetto Zanella e dedicato alla valorizzazione dell’ontaneta tra Croviana e Dimaro Folgarida. Colgo l’occasione per ringraziare la coordinatrice Laura Marinelli e tutti i componenti del comitato di gestione». (s.z.)