Salta la variante in consiglio il Prg di Ton non si cambia 

Incompatibilità e numero legale. Il sindaco e altri 3 della maggioranza si dovono astenere,  la minoranza se ne va. Fedrizzi: «Tra le richieste c’erano quelle per la casa di alcuni di giovani» 


Fabrizio Brida


Ton. Succede tutto durante l’ultima seduta di consiglio comunale: all’ordine del giorno c’è l’approvazione della variante al Prg, ma tre consiglieri di maggioranza – tra cui il sindaco Angelo Fedrizzi e il suo vice Walter Eccher – devono astenersi per incompatibilità, a causa delle richieste presentate da parenti diretti. Così i membri della minoranza abbandonano l’aula, facendo di fatto saltare la votazione per mancanza del numero legale di votanti.

Il Comune di Ton dovrà quindi rinunciare alla variante al piano regolatore, almeno per il momento. È iniziato infatti il cosiddetto “semestre bianco”, che impedisce alle amministrazioni di approvare delle varianti nei sei mesi che precedono il rinnovo del consiglio comunale. «La variante riguardava le zone agricole identificate come E2E, nate a suo tempo per permettere un più ampio e omogeneo sviluppo rurale – spiega il sindaco Fedrizzi –. Queste aree dovevano, per richiesta della Provincia, essere identificate come nuove zone B4, cioè residenziali, e naturalmente ri-normate».

Ampio confronto

A detta del sindaco, sulla variazione c’è stato un ampio confronto tra gli amministratori di maggioranza e le tematiche sono state approfondite e valutate a dovere. Fedrizzi ammette di aver peccato forse di inesperienza, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche che si sono rivelate più lunghe del previsto per motivi tecnici. Tutti coloro che volevano trasformare le zone agricole dovevano infatti presentare domanda scritta. «Questa modifica al Prg non aveva lo scopo di sconvolgere la pianificazione territoriale fatta nelle precedenti legislature, ma solamente di togliere i vincoli preesistenti sulle E2E, mantenendone la limitata possibilità di realizzare interventi edilizi poiché soggetti al vincolo della prima casa di abitazione – aggiunge Fedrizzi –. Un intervento che poteva garantire ai nuovi nuclei familiari di rimanere sul territorio comunale».

L’imprevisto

Ciò che è accaduto durante l’ultima seduta di consiglio è stato dettato probabilmente anche da un cambio degli atti all’ultimo momento. «Di cui comunque era stato avvisato il capogruppo di minoranza, chiamato anche alla presenza dei tecnici che hanno sviluppato il Prg – assicura il sindaco –. Ciò non giustifica, dal mio punto di vista, l’uscita da parte della minoranza. La nostra scelta politica non voleva essere pretenziosa di un voto favorevole, poteva benissimo essere non condivisa dalla minoranza, ma per far valere le proprie idee esistono modi migliori di alzarsi e uscire. Come il voto contrario, ad esempio».

Ad ogni modo per ora rimarrà preclusa ogni modifica sostanziale al Prg. «I cittadini dovranno attendere la prossima legislatura – conclude Fedrizzi – ma quello che più mi dispiace è che tra le richieste c’erano anche quelle di ragazzi giovani che volevano costruire. In questo momento in cui tendono a lasciare i nostri paesi è un peccato non essere riusciti a favorire la loro permanenza. Credo comunque che chi giovedì sera si è alzato ed è uscito saprà assumersene la responsabilità».

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