Romeno, Pradiei minacciati da due impianti di vigneto
Il contenzioso. Il Comune in autunno aveva già negato una prima autorizzazione a procedere Il proprietario, con atteggiamento di sfida, lo ha ignorato ed ha iniziato a piantare i pali
Romeno. Se non è una bomba ad orologeria poco ci manca, l’impianto di viti, con sostegno di pali di cemento, che un privato intende realizzare alla periferia di Romeno, sconfinando, però, anche se solo di poche centinaia di metri, in un’area di particolare sensibilità: i Pradiei, un grande meraviglioso pascolo in altura. Oltre a questa “invasione”, pur marginale e per la quale è già in corso una proceduta amministrativa per la rimozione, a far discutere e preoccupare è la palificazione, anche questa a quanto pare finalizzata ad un vigneto, su un terreno di circa 2.000 mq interamente nella zona dei Pradiei, in direzione Romeno. «Un’area che tutti, o almeno sicuramente la gran parte della popolazione, vogliono preservare da attività agricole intensive. Che si incominci con le viti e non con le mele poco importa, perché è un principio di tutela che viene intaccato» - commenta il sindaco di Romeno, Luca Fattor.
La diffida
Nel primo caso (chiamiamola “mini invasione”) il sindaco lo scorso autunno aveva diffidato gli autori, diffida poi reiterata qualche mese dopo ed ora ribadita con la notifica dell’avvio di un procedimento amministrativo per la rimozione dell’impianto di vite palificato su due particelle fondiarie in comune catastale di Romeno. La prima di 190 mq, la seconda di 1.484, in parte in zona di completamento urbano e in parte in zona soggetta ad una particolare tutela in base all’articolo 45 bis del Regolamento edilizio comunale.
L’invasione più pericolosa
Contro la seconda invasione, quella davvero più pericolosa, la procedura si annuncia più complessa e l’amministrazione, pur nella determinazione di voler in ogni modo preservare la zona da insediamenti di coltivazione intensiva che ne snaturano l’aspetto, intende muoversi con prudenza per non dare adito ad appigli giuridici.
Il primo “no”
Come spiega Fattor, lo scorso autunno il proprietario di questo terreno aveva chiesto informalmente al Comune un preventivo via libera all’avvio della palificazione per un impianto anche in questo caso di viti, richiesta a cui è stata data risposta negativa. Il proprietario allora si è rivolto al Difensore civico che ha chiesto spiegazioni al sindaco. Ma la cosa non è finita qui, anzi ha subito un’accelerazione perché il privato, invece che fermarsi, ha continuato con l’intervento con evidente atteggiamento di sfida. L’obiettivo, si può supporre, è di provocare un atto formale di diffida o di remissione in pristino del terreno, impugnarlo e avviare un contenzioso giuridico che potrebbe tirare in campo questioni di competenza tra Comune e Provincia con esiti che, quando si muove la giustizia, possono avere esiti imprevedibili peraltro già ben considerati dagli amministratori di Romeno (e del vicino Comune di Cavareno) quando si è deliberato di sottoporre a tutela conservativa una buona parte dell’estimo agricolo dei Pradiei.