Roma autorizza il clorpirifos ma il Trentino non ci sta 

Agricoltura. Nella lotta contro la cimice asiatica il Ministero della Salute accoglie la richiesta  di Coldiretti nazionale. Ma in Val di Non e nel resto della provincia si punta sulla vespa samurai


Giacomo Eccher


Cles. Il Ministero della Salute ha accolto la richiesta di Coldiretti nazionale di concedere l’uso d’emergenza dei prodotti fitosanitari a base di clorpirifos metile contro la cimice asiatica. La sostanza potrà essere utilizzata per un periodo massimo di 120 giorni (dal 17 aprile al 15 agosto 2020), per il controllo del temibile insetto su mele, pere, pesche e nettarine.

Il provvedimento interessa anche il Trentino e quindi anche la valle di Non, ma il principio attivo in questione non compare nel disciplinare di produzione integrata per la stagione 2020 che per il combattere il terribile insetto sta seguendo altre strade di contenimento puntando, dopo varie sperimentazioni, sui previsti lanci della vespa samurai, il parassitoide della cimice che ne attacca le ovature e su cui si punta per un controllo biologico di questa calamità.

La Fondazione Mach

La conferma che il clorpirifos metile in Trentino non sarà impiegato viene da due fonti competenti e direttamente interessate. Ne dà notizia, nel suo blog sul quotidiano on line, il professor Sergio Ferrari che ha sentito in proposito vari interlocutori a partire dalla Fondazione Mach che non lo consiglierà, come spiega il dirigente del Centro trasferimento tecnologico Claudio Ioriatti.

L’Apot

L’esclusione dall’impiego del clorpirifos metile è confermata anche da Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot, che si dichiara fiducioso sulla possibilità di contenere la cimice applicando il protocollo predisposto prima della concessione della deroga.

La Coldiretti Trento

Si dissocia dal via libera del Governo e dalla decisione nazionale della Coldiretti pure il presidente della Coldiretti di Trento Gianluca Barbacovi che conferma “coerenza con le decisioni assunte in proposito in sede locale dal tavolo di lavoro con i lanci della vespa samurai”.

Bandito dalla UE

L’impiego del clorpirifos metile – lo ricordiamo – è stato, recentemente bandito dall’UE per la sua pericolosità come da oltre 10 anni chiedeva, tra gli altri, anche il Comitato Difesa Salute della Val di Non. Questa scelta però non è stata condivisa da molte organizzazioni agricole, perché a loro dire ancora mancherebbe una difesa efficace dalla cimice asiatica e non ci sarebbero al momento idonee soluzioni alternative. Per questo la Coldiretti nazionale auspica che la sostanza attiva clorpirifos metile per questo “sia immediatamente e reinserita dalle Regioni e Province autonome nei disciplinari di produzione integrata, al fine di consentirne l’impiego in tempi rapidi e questo in sinergia con i previsti lanci della vespa samurai”.

Flagello cinese

Come è noto, la “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perché capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee, con danni che nel 2019 in Italia hanno raggiunto l’imponente cifra di oltre 740 milioni di euro.

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