tassullo - il libro di marco benvenuti 

Poesie in noneso con una vena di ironia

TASSULLO. «Un libro che ho scritto per restare vicino alla mia gente, al mio paese e alla sua parlata di oggi, la stessa che ho appreso dai miei genitori e che parlo da sempre in famiglia». Così...



TASSULLO. «Un libro che ho scritto per restare vicino alla mia gente, al mio paese e alla sua parlata di oggi, la stessa che ho appreso dai miei genitori e che parlo da sempre in famiglia». Così spiega il suo libro in versi nonesi Marco Benvenuti, già sindaco di Tassullo ed attuale presidente del consiglio comunale di Ville d’Anaunia. Il volumetto, 100 pagine con varie illustrazioni a colori edito da Ceschi di Cles, è un viaggio ideale in giro per la valle a visitare luoghi, vedere paesaggi e rivivere momenti di vita vissuta. Benvenuti, con i suoi versi in rima “lambisce” tutti i paesi con le loro chiese, castelli, palazzi e tutto ciò «che rende la valle di Non unica, silenziosa protagonista di un contesto storico, artistico, paesaggistico, economico importante, in una rete di cultura, tradizioni, storia ed arte di rara bellezza e di grande interesse». Oltre al viaggio in versi, una serie di componimenti in noneso che Benvenuti ha scritto in occasione di anniversari e una serie di versi di denuncia dei cambiamenti e di omaggio a persone, come la madre (alla quale ha dedicato tutto il lavoro) o all'inossidabile organista di Tassullo, Federico Pinamonti, settant’anni di accompagnamento dei canti liturgici con il locale Coro parrocchiale, tanto da meritarsi un poemetto.

Benvenuti ha anche da sempre un filo di sottile ironia che emerge nei versi dedicati ad un personaggio notissimo nell’attualità valligiana, Caterina Dominici. Nel componimento “Ci el po...” (in italiano “Chi sarà mai…) la Dominici non viene mai nominata direttamente, ma nei versi scorrono la tante vicende lontane ed attuali vissute dalla notissima ex consigliera provinciale ma anche ex preside, ex sindaco e da anni in prima fila per la battaglia per riconoscere il noneso come lingua e i nonesi come minoranza ladina. Ma non convince Benvenuti che scrive “la parla nones ma i pù i la grigna for…perché la cogn tradur. No l’ge ven dal cor, la confont verbi e la sbaglia la dizion” (“Parla noneso ma la maggior parte dei valligiani la prendono in giro…perché quando parla in noneso lo traduce dall’italiano, le parole nonese non le vengono dal cuore … e confonde verbi e sbaglia la pronuncia”). Non male per una ladinista e per la battaglia di una vita. (g.e.)















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