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Peio, truffatori di un’anziana cadono nella trappola dei carabinieri: arrestati

Un diciottenne e il suo complice, venuti da Napoli, sono stati fermati prima che potessero intascare 5 mila euro. Incastrati grazie ai gioielli e a un bigliettino con i dati della signora trovati ad altri due criminali a Bergamo



TRENTO. Qui in Trentino, il recrudescente fenomeno delle truffe in danno di persone anziane, verso il quale il Comando Provinciale dei carabinieri proprio nei giorni scorsi aveva lanciato un’allerta, ha finalmente segnato una battuta d’arresto. Infatti, proprio ieri, i carabinieri hanno fermato e assicurato alla giustizia due uomini, un 18enne e un 51enne qui in trasferta da Napoli, che del raggiro dei più deboli avevano evidentemente fatto la loro professione.

Questa volta la trappola era stata tesa ai danni di una 78enne di Peio, ma ancora più esecrabile è stata l’ostinazione con cui i due malfattori si sono accaniti sulla loro vittima, riuscendo a raggirarla più volte nell’arco di tre giorni, fino a quando non sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Cogolo e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Cles ad interrompere l’azione criminosa.

I fatti l’altro ieri, in provincia di Bergamo, i carabinieri avevano fermato due soggetti (diversi dagli arrestati di oggi) trovati con dei gioielli e un bigliettino con i dati della signora di Peio.

I colleghi lombardi si sono messi subito in contatto con quelli di Cogolo segnalando quanto da loro rilevato, a questo punto il Comandante di Stazione si è immediatamente recato presso l’abitazione della donna per riscontrare l’ipotesi di truffa consumata in suo danno.

Nella circostanza i militari non solo appuravano il fatto che l’anziana signora, il giorno antecedente, era stata effettivamente contattata da un finto carabiniere che le raccontava la solita storia dell’incidente stradale in cui era rimasta coinvolta la figlia e che al contempo sollecitava una rapida raccolta di denaro e preziosi da consegnare a un “collega” che da lì a poco si sarebbe presentato a casa, ma anche che quella stessa mattinata aveva consegnato l’intero contenuto della sua cassetta di sicurezza ad un altro tizio, diverso da quello che le si era presentato a casa il giorno precedente, sempre per la medesima esigenza, ossia risolvere la situazione della figlia.

Solo in questo momento la donna capiva di essere stata truffata, non rimanendole null’altro da fare che denunciare gli ignoti malfattori.

Quella stessa sera (25 luglio) la povera signora veniva nuovamente contattata dal “finto maresciallo dei Carabinieri” che le sollecitava il pagamento di ulteriori 5000 euro dicendole di recarsi in banca il mattino seguente a prelevare la somma da consegnare poi a un suo emissario. Questa volta, attenendosi alle raccomandazioni fornitegli in mattinata dal Comandante di Stazione -quello vero- la donna si è subito avveduta del tranello e ha avvisato i carabinieri, consentendo quindi a quest’ultimi di organizzarsi e tendere un “contro-agguato” ai criminali.

Appostandosi in borghese lungo l’itinerario tra l’abitazione e la banca e pre-allertando il responsabile della filiale affinché segnasse le banconote da consegnare alla donna, i carabinieri sono riusciti ieri mattina a sorprendere il 18enne mentre si avvicinava alla donna, fuori dalla banca, per prendere la busta col denaro e il complice che lo attendeva defilato a bordo di un’autovettura, pronto per dileguarsi.

Sono in corso accertamenti da parte dei militari per verificare l’eventuale responsabilità della coppia anche in ordine ad altri analoghi episodi consumatisi in provincia negli ultimi giorni.

I carabinieri sottolineano ancora una volta la necessità di diffidare di chiunque avanzi richieste di denaro e di segnalare immediatamente i tentativi di raggiro al Numero Unico di Emergenza 112 o mettendosi in contatto con la più vicina Stazione dei Carabinieri.

Qualunque richiesta di denaro da parte di un appartenente delle forze dell’ordine sarebbe infondata e pertanto da declinare assolutamente.

I due truffatori sono attualmente detenuti nel carcere di Spini di Gardolo.













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