Ossana, il borgo dei 1.600 presepi: uno è dedicato alle vittime del Covid
Si chiama "I nostri eroi" ed è ambientato nei luoghi della Bergamasca più colpiti dalla pandemia. Un altro presepe ha per tema i diritti delle donne (foto archivio GreenPress)
OSSANA. Nel borgo di Ossana, in valle di Sole, tornano dal 26 novembre fino all'8 gennaio i 1.600 presepi, esposizione organizzata dall'amministrazione comunale e dall'associazione Il Borgo Antico in collaborazione con l'Azienda per il Turismo Val di Sole. Quest'anno, tra le opere, anche "I nostri eroi", realizzata in memoria delle vittime della pandemia. Un presepe ambientato nei luoghi della Bergamasca maggiormente colpiti dal Covid, soprattutto nella prima ondata: "Questa opera vuole essere un ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato, in molti casi, sacrificando la propria vita durante il Covid: medici, infermieri, vigili del fuoco, forze dell'ordine, volontari. E per rendere omaggio a chi non c'è più. Sarà inoltre arricchita da un audio di sottofondo: una nonna che esorta la nipote a nutrire la speranza", spiega Luciano Dell'Eva, presidente dell'associazione Il Borgo Antico.
Tutte le opere vengono costruite artigianalmente da gruppi, scuole, famiglie, associazioni di volontariato, singoli cittadini e artisti locali, utilizzando materiali spesso inconsueti: uno dei presepi, ad esempio, è stato realizzato esclusivamente con cera d'api della Val di Sole. E con temi che talvolta esulano dal contesto natalizio. Come il presepe della Grande Guerra, allestito all'interno del Castel San Michele e composto in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale; il presepe in movimento (situato vicino alla chiesa di San Vigilio) che riprende scene della vita paesana di un tempo; il presepe dei diritti delle donne, per ricordare tutte le vittime di violenza di genere e femminicidio; il presepe del Monte Giner, messo a punto per i 60 anni dal disastro aereo del 1956 in località Pale Perse.