Nuovi marchi e una svolta nel futuro della “Tassullo”
L’Ad della Miniera San Romedio Roberto Covi ha incontrato le maestranze «Recupereremo in qualità e svilupperemo le miniere di Riomaggiore»
TASSULLO. Dopo alcuni annate difficili finalmente un Natale sereno per la Tassullo, lo storico marchio di materiali edili della Val di Non i cui nuovi vertici hanno annunciato ai dipendenti un rilancio “col botto” con nuovi prodotti e due nuovi “marchi” per un nuovo e più moderno approccio al mercato.
Il cambio di rotta è stato comunicato in occasione della relazione di fine anno dall’ingegner Roberto Covi, il giovane amministratore delegato della Miniera San Romedio srl, la società che nove mesi fa aveva acquistato, e quindi salvato dal fallimento, la secolare fabbrica nonesa.
Covi nell’incontro con collaboratori e maestranze, ha ripercorso brevemente il lavoro svolto finora e annunciato quello a venire. Anche durante la procedura di fallimento la produzione di materiali edili estratti dalle vicine miniere di dolomia non si è mai arrestata. Solo a partire dall’8 marzo, però, data della firma di acquisto degli immobili e del marchio da parte della neocostituita Miniera San Romedio srl, il lavoro dei dipendenti è tornato sotto il segno della speranza. La prima preoccupazione della nuova proprietà è stata infatti di riportare a regime la produzione, che negli ultimi anni aveva subito un drastico calo di qualità. «La supervisione tecnica della filiera è stata affidata all’ingegner Susca, un affermato direttore di produzione – prima impiegato presso un importante gruppo multinazionale – che ha creduto al rilancio dell’azienda» - ha affermato l’Ad, che fin da subito si era detto estremamente convinto della qualità dei materiali “base” su cui opera la Tassullo, con prodotti costituiti soprattutto da malte e intonaci che hanno alcune caratteristiche che li rendono unici e particolarmente pregiati.
La prima caratteristica è che la maggior parte dei prodotti usano come legante la calce naturale e non il cemento, con il vantaggio di essere traspiranti, naturali e facilmente lavorabili. La seconda caratteristica unica è la qualità delle materie prime utilizzate, soprattutto la dolomia, estratta direttamente dalle famose cave sotterranee e dunque priva di impatto ambientale, dalle caratteristiche chimico-fisiche ideali per l’edilizia e la salute. «Una volta assicurata la qualità della produzione – ha raccontato Covi – lo sforzo è andato nella direzione di ricostruire la rete di vendita, improntandola alla consulenza e all’assistenza in cantiere. L’idea di base è impostare un metodo nuovo, contemporaneo e ad alto valore aggiunto. In seguito a un lungo lavoro di analisi di mercato, abbiamo deciso di affiancare due nuovi marchi a quello storico di Tassullo, con un nuovo approccio al mercato». Covi ha inoltre annunciato che in primavera sarà convocata una conferenza stampa, in cui la nuova proprietà della Tassullo annuncerà il lancio di due progetti, non strettamente legati alle costruzioni, che potrebbero segnare una svolta molto positiva, non solo per l’azienda ma per tutta la valle e con ricadute per tutta la provincia. Di più Covi non dice ma lascia intendere che la svolta è legata soprattutto a sviluppi nelle miniere di Dolomia di Riomaggiore, in comune catastale di Tuenetto, dove sono già attive le celle ipogee di Melinda, un’attrazione ormai consolidata anche a livello d’immagine. (g.e.)