Meleto al posto del bosco, nuova delibera 

Ville d’Anaunia, la prima è stata annullata in autotutela per possibili incompatibilità di alcuni consiglieri comunali


di Giacomo Eccher


VILLE D’ANAUNIA. La strada chiusa di Tovel, per fare il punto della situazione con l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, e la riapprovazione in autotutela della controversa delibera sulla cava “Valgrande”, area interessata dall’ampliamento su terreni di proprietà comunale di un intervento di riordino fondiario portato avanti dal Consorzio di miglioramento fondiario di Tuenno. Questi i due temi affrontati dal consiglio comunale di Ville d’Anaunia, convocato d’urgenza dal presidente Giuseppe Mendini per l’annullamento in autotutela (e la conseguente riapprovazione) della deliberazione relativa alla riduzione parziale dell’area estrattiva in località Valgrande.

Come ha spiegato il sindaco Francesco Facinelli, l’annullamento avviene in seguito ad alcune osservazioni giunte in municipio in merito ad eventuali incompatibilità dei consiglieri, che in occasione della prima approvazione avevano partecipato al voto. Quindi il testo è stato riproposto per la riapprovazione (avvenuta al termine della discussione con due astensioni da parte dei gruppi Dinamica e Insieme verso il futuro).

La questione non è nuova e - lo ricordiamo - contro la bonifica c’era stata una raccolta di firme di cittadini contrari alla cessione di proprietà comunale per allargare la produzione frutticola. Secondo Rolando Valentini (Dinamica) l’amministrazione sta trascinando l’ente in un’attività (quella agricola) che non dovrebbe essere propria del Comune anche se comunque i terreni, bonificati, poi verranno affittati ad agricoltori. Samuel Valentini (Ora) ha invece chiesto informazioni su tempistiche e prossimi step per il via alla bonifica, mentre Stefano Zanini (Ora) ha lamentato che nonostante le enunciazioni e le promesse finora è mancato il coinvolgimento del consiglio e non c’è traccia della commissione ad hoc per l’elaborazione del bando.

Rispondendo alle minoranze, il sindaco Facinelli ha assicurato massima attenzione sulle operazioni tecniche riguardanti l’iniziativa nella quale rientrano alcune particelle di proprietà comunale. L’operazione comunque ha già ottenuto il pareri forestali ed ora parteciperà al bando sul Psr che scade il 28 febbraio. Facinelli ha spiegato che in questa fase si stanno affrontando i cavilli tecnici, e non sarebbe corretto parlare della gestione prima di sapere se il progetto (che necessita dell’approvazione da parte della giunta provinciale) potrà essere realizzato: «Gli affittuari saranno individuati sulla base dei criteri contenuti nel bando che verrà elaborato. I terreni aumenteranno di valore dopo l’operazione e a quel punto non è escluso che possa anche essere valutata l’alienazione».

L’assessore all’agricoltura Tiziano Ioris ha ribattuto che è il Cmf ad occuparsi del progetto che interessa anche alcuni terreni di proprietà comunale, ma che l’area rimane al momento di proprietà pubblica. Infine, il presidente Mendini ha comunicato che le osservazioni saranno inviate ai consiglieri assieme alle 413 firme raccolte dalla petizione del comitato “Bosco” di Ville d’Anaunia contro il progetto di trasformazione a frutteto bio di alcuni terreni comunali ora a bosco. Il progetto, che come detto è stato predisposto dal Cmf di Tuenno, prevede il riordino e la bonifica dell’area a meleto adiacente al parco pubblico “Splazoi” e del bosco del “Ciaretar”, lungo la strada che conduce al Malghetto di Tassullo: 20 ettari di nuovi meleti con il disboscamento di 24 mila metri quadrati sul catasto di Tuenno e in minima parte su quello di Tassullo.















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