Luigi Prevedel scultore a tempo pieno

CASTELFONDO. «Sono scultore e continuo a scolpire con nuovi soggetti, la mia attività ormai è questa». Lo puntualizza Luigi Prevedel, l’artista di Castelfondo che con il gruppo marmoreo donato al...



CASTELFONDO. «Sono scultore e continuo a scolpire con nuovi soggetti, la mia attività ormai è questa». Lo puntualizza Luigi Prevedel, l’artista di Castelfondo che con il gruppo marmoreo donato al Santo Padre ed ora esposto nella prestigiosissima sede centrale della Fao a Roma ha acquistato fama internazionale. La precisazione è doverosa dopo che all’artista, anche a seguito dell’articolo pubblicato domenica sul Trentino, sono arrivate decine di telefonate di ammiratori preoccupati che si fosse già esaurita la vena artistica dello scultore noneso che con le tre opere già rese pubbliche non sta cessando di stupire. In realtà Prevedel, che nel passato recente ha alternato l’attività di scultore con quella di artigiano carpentiere e prima ancora di piastrellista, sta lavorando a tempo pieno ad una nuova scultura in marmo rosa di Portogallo il cui soggetto è, come era successo per le altre sue opere nelle fasi di esecuzione, assolutamente segreto. «Non lo sanno nemmeno i miei familiari più stretti, io lavoro da solo e quando sarà il momento verrà presentato. Vado avanti con il mio metodo e la mia tecnica che è assolutamente originale e non voglio essere disturbato fino a quando la scultura è finita» - afferma Prevedel affiancato dalla collaboratrice e procuratrice da Alice Salavolti, che sta completando il percorso di laurea magistrale in storie dell’arte. Unica concessione al pubblico, per quanto riguarda i programmi a breve dell’artista, è la foto del blocco di marmo che qualche settimana fa è stata scaricata davanti all’abitazione, dove c’è attualmente la sua bottega di scultore. Nessuna indicazione nemmeno sui tempi e anche questo sta alimentando l’attesa e la curiosità per quello che verrà fuori dallo scalpello dell’artista che si costruisce personalmente perfino gli attrezzi che usa per creare le sue statue. Cosa che aggiunge mistero al mistero. Intanto una novità, la sua prima opera scultorea che riproduce in grandezza naturale lo scultore Stefano Zuech (Brez 1877 – Trento 1968) da alcuni giorni è esposta presso la sede MAK Costruzioni di Lavis. (g.e.)















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